Donadoni: «Modrić, l’età non conta, sarà decisivo. Allegri una garanzia. E su Højlund e lo scudetto penso questo…» | OneFootball

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·19 de agosto de 2025

Donadoni: «Modrić, l’età non conta, sarà decisivo. Allegri una garanzia. E su Højlund e lo scudetto penso questo…»

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Donadoni: «Modrić, l’età non conta, sarà decisivo. Allegri una garanzia. E su Højlund e lo scudetto penso questo…». Parla l’ex centrocampista rossonero

Una leggenda che ha scritto pagine indimenticabili della storia rossonera, un campione che sa cosa significa vincere con quella maglia. Roberto Donadoni, protagonista assoluto del Milan degli “Immortali” di Sacchi e degli “Invincibili” di Capello, è una delle voci più autorevoli per analizzare il nuovo corso del club. Di fronte all’arrivo di un fuoriclasse del calibro di Luka Modrić, un’operazione che ha acceso l’entusiasmo ma anche qualche dubbio legato all’età, l’ex ala rossonera, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, offre la sua prospettiva unica. Con la lucidità di chi ha vissuto spogliatoi stellari e la passione di un cuore che batte ancora per il Diavolo, Donadoni promuove a pieni voti il colpo di mercato, analizza le prospettive della squadra e lancia un messaggio chiaro: con Allegri e un campione come il croato, sognare non è proibito.

L’IMPORTANZA DI MODRIĆ ANCHE FUORI DAL CAMPO – «Ma un campione come Luka sarà fondamentale anche fuori dal campo, nel lavoro a Milanello, come punto di riferimento dei compagni più giovani. Questa è una cosa difficile da quantificare, ma di grandissima importanza».


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MODRIĆ SARÀ UN TITOLARE – «Dipenderà ovviamente dalla condizione fisica e dalle scelte di Massimiliano Allegri. Sicuramente il croato ha una tale conoscenza del gioco, esperienza e personalità da poter fare la differenza in Serie A anche a quasi 40 anni. L’età ovviamente può pesare sulla quantità del suo impiego, non però sulla qualità: lo abbiamo visto pure l’altra sera in Coppa Italia con il Bari. E poi non va dimenticato che il Milan è senza le coppe, Modric avrà una settimana di tempo per rifiatare tra una partita e l’altra».

IL GIUDIZIO SU HØJLUND – «Centravanti giovane, che ha già assaggiato la Serie A e questo è un bene. Poi ogni attaccante ha peculiarità importanti, ma molti non tengono conto quanto sul rendimento di una punta sia importante il lavoro collettivo della squadra. Ecco, Hojlund mi sembra proprio il classico giocatore che finalizza la manovra dei compagni, con caratteristiche ben definite. Non è il tipo che si crea occasioni da solo, magari partendo in solitaria e dribblando gli avversari. Non dimenticherei però anche Gimenez, che è partito con la testa giusta».

DOVE VEDE IL MILAN NELLA GRIGLIA SCUDETTO – «Io penso e spero possa aver imparato dagli errori del passato, così da imitare il Napoli di Conte dello scorso campionato. In questo senso, Allegri è una garanzia e in più, la qualità in squadra c’è. Non è una missione impossibile».

CHI SI GIOCHERÀ LA VITTORIA DEL CAMPIONATO – «Il Napoli campione si è rinforzato ed è favorito. L’Inter ha cambiato guida, ma resta l’Inter. Un po’ più dietro vedo Juve, Roma e Atalanta. Anche se non c’è un divario netto tra chi parte davanti e le altre».

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