Pagine Romaniste
·03 de outubro de 2025
Dovbyk simbolo di una Roma incompiuta: tra mercato mancato e la fiducia di Gasperini

In partnership with
Yahoo sportsPagine Romaniste
·03 de outubro de 2025
Pagine Romaniste (E. Papi) – Il gol liberatorio segnato contro il Verona ha acceso i riflettori su Artem Dovbyk, attaccante che in estate è stato a un passo dal vestire la maglia del Milan. I rossoneri, alla ricerca di un centravanti da affiancare a Giroud, avevano sondato con decisione il profilo dell’ucraino già lo scorso anno, salvo poi virare su altri obiettivi. Quest’estate il suo nome era tornato in auge proprio per i milanesi che avevano impostato uno scambio inserendo Santiago Giménez, mai andato in porto che oggi, alla luce dei risultati, alimenta rimpianti e discussioni.
In questo inizio di stagione l’ex Girona si è dovuto conquistare la fiducia di Gasperini con il lavoro quotidiano. Eppure, il caso Dovbyk è anche il simbolo di un mercato giallorosso fatto di occasioni non colte e di errori evitabili. Le difficoltà incontrate a livello offensivo hanno reso evidenti le lacune estive: pochi uomini in avanti e poca qualità tra le linee, aggravate dalle assenze di Dybala e Bailey. Il centravanti ucraino resta comunque al centro del progetto. Lo dimostra il gol con il Verona, ma anche il coraggio – seppur non premiato – mostrato ieri contro il Lille, quando si è presentato sul dischetto fallendo un rigore pesante, seppur non entrerà nelle sue statistiche. Un errore che non cancella la sua crescita, ma che ricorda quanto la pressione possa pesare sulle spalle di chi è chiamato a guidare l’attacco. Sperando non influisca su l’umore e la mentalità del numero nove giallorosso, spesso rivelatosi sensibile.
Oggi Dovbyk non è solo un “quasi Milan” o il protagonista di scambi mancati: è l’attaccante su cui Gasperini deve costruire la sua Roma. Il gol con il Verona può essere il trampolino di lancio per questa stagione, cancellando rapidamente gli errori dal dischetto in Europa League. Mentre sullo sfondo resta il tema di un mercato che poteva essere più ambizioso. Perché se il presente racconta di un Dovbyk in bilico tra entusiasmo e responsabilità, il futuro passerà inevitabilmente dalla sua capacità di trasformare i rimpianti in leadership offensiva.