Juventusnews24
·31 de outubro de 2025
Elkann, retroscena CorSport: i giocatori non lo avevano mai visto così arrabbiato! Intervento durissimo nello spogliatoio

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Casa e bottega. Per Luciano Spalletti, la Continassa dovrà essere come Castel Volturno, il suo vecchio eremo napoletano. La “full immersion” del nuovo tecnico è cominciata ieri alle 10,40, quando ha varcato il cancello del Training Center della Juve. L’ex ct dell’Italia stava arrivando da Milano, guidando la sua auto con accanto il fido vice, Marco Domenichini.
Riconosciuti e intercettati dalle telecamere, un’ora dopo i due avevano già raggiunto il J Medical, attraverso un’uscita secondaria, per le visite mediche di rito. “Lucio” è riemerso quasi all’ora di pranzo, accolto da una cinquantina di tifosi che lo hanno acclamato e osannato. Il tecnico di Certaldo si è fermato per selfie e autografi, prima di rientrare alla Continassa, distante un chilometro e mezzo. Lì lo attendeva il dt Modesto, suo principale riferimento nella struttura dirigenziale organizzata da Comolli, per un tour completo di quella che sarà la sua nuova casa. In mattinata, l’allenatore stava ancora definendo lo staff: è stato integrato Giovanni Martusciello, suo vice ai tempi dell’Inter, che prenderà il posto di Daniele Baldini. Confermati Salvatore Russo e Francesco Sinatti, che guiderà la preparazione atletica.
Spalletti, in attesa delle ultime formalità, non ha diretto l’allenamento, ma lo ha seguito da vicino. Sul campo ha lavorato Massimo Brambilla, tecnico ad interim. La società aveva appositamente spostato la sessione al pomeriggio per favorire questo primo contatto. L’ex CT ha salutato i giocatori uno alla volta, rinviando però qualsiasi discorso tattico ad oggi, quando dirigerà la rifinitura. La missione è chiara: la Juve, per statuto e lignaggio, deve primeggiare. Bisogna ribaltare il teorema di Tudor, caduto in disgrazia dopo aver parlato di ridimensionamento e limiti con la frase: «Siamo questi». Come riporta il Corriere dello Sport tensione è alta: l’intervento di John Elkann nello spogliatoio dopo il 3-1 all’Udinese è stato durissimo. Così arrabbiato, i giocatori, non lo avevano mai visto. Anche Chiellini, figura autorevole, ha parlato alla squadra: «Cambiamo allenatore perché lo ritenevamo necessario per ripartire. C’è tempo per fare bene».









































