Zerocinquantuno
·07 de novembro de 2024
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Anche le classifiche hanno una loro estetica: nella nuova Champions essere al 31° posto su 36 suona decisamente peggio rispetto ad un ultimo posto in un gironcino da quattro squadre. Il Bologna sta pagando a caro prezzo l’impatto con la coppa più nobile, e ora non rischia solo di perdere l’accesso ai playoff, ma di diventare persino il paria dell’intera competizione (di cui al momento è l’unica squadra a non aver ancora segnato un gol). Si scontano tanti peccati atavici, in questo deludentissimo avvio: un mercato che – per ora – ha fallito clamorosamente la scelta del centravanti erede di Zirkzee, relegando al volonteroso ma acerbo Castro il ruolo di titolare; un’euforia ambientale incontrollata e spesso auto-caricaturale (indimenticabili i commenti post Liverpool, con celebrazione mitologica della sconfitta per 2-0 e profluvio di sciarpe appese sulle statue dei Beatles); un difetto strutturale di esperienza, malizia e qualità rispetto a club storicamente più attrezzati. Ma al netto di tutto questo, è innegabile che anche il sorteggio iniziale abbia, col senno di poi, punito severamente i rossoblù. La classifica, a metà cammino, mostra chiaramente che cinque delle prime otto squadre del torneo sono state o saranno a breve proprio le avversarie del Bologna (35 i punti totali conquistati da Liverpool, Aston Villa, Monaco e Shakhtar, la somma più alta in assoluto, 32 quelli racimolati da Sporting, Borussia, Lille e Benfica). I felsinei, insomma, avrebbero avuto forse qualche chance in più se tra settembre, ottobre e novembre avessero affrontato corazzate come Bayern Monaco e Real Madrid. Supposizioni, s’intende. Nei fatti, oggi il BFC si attesta su quella linea sottile che separa «l’importante è partecipare» dal «nessun avversario ci ha messo davvero sotto». A parziale e ulteriore consolazione, va ricordato che l’Atalanta, attuale detentrice dell’Europa League, alla prima partecipazione in Champions (stagione 2019/20) ottenne appena un punto in quattro gare, riscattandosi immediatamente con due vittorie consecutive che valsero l’accesso agli ottavi di finale all’interno di un formato diverso, ma forse più stimolante, rispetto a quello odierno. All’epoca Gasperini disse che «in Champions o si vince o si impara». Speriamo che il Bologna riesca almeno in una delle due operazioni.
Luca Baccolini
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)