ESCLUSIVA PSB – Barba: “Indonesia esperienza unica. Inzaghi persona speciale, le voci su Avellino e Bari…” | OneFootball

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·04 de novembro de 2025

ESCLUSIVA PSB – Barba: “Indonesia esperienza unica. Inzaghi persona speciale, le voci su Avellino e Bari…”

Imagem do artigo:ESCLUSIVA PSB – Barba: “Indonesia esperienza unica. Inzaghi persona speciale, le voci su Avellino e Bari…”

Dagli inizi ad Empoli, dove ha mosso i primi passi tra i professionisti in Serie B e Serie A, fino alle importanti esperienze di Benevento e Como. Una carriera costruita passo dopo passo, sempre con lo spirito di chi non teme di mettersi in gioco. Federico Barba è un vero giramondo del calcio: ha vestito le maglie dello Stoccarda in Germania, dello Sporting Gijón e del Real Valladolid in Spagna, fino ad approdare al Sion in Svizzera. Oggi il suo viaggio continua in Indonesia, al Persib, una realtà in forte crescita in un Paese che sogna di affacciarsi al grande calcio internazionale. In esclusiva ai nostri microfoni, il difensore ci ha raccontato la sua nuova esperienza e le emozioni di una carriera vissuta senza confini.

Ciao Federico! La tua carriera dimostra che non hai mai avuto paura di uscire dalla zona di comfort, accettando spesso il richiamo del Wanderlust. Oggi ti ritrovi in Indonesia. Com’è questa nuova avventura?


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“Un’esperienza molto particolare, che mi ha piacevolmente sorpreso sotto tanti aspetti. Qui c’è una grandissima passione per il calcio e per lo sport in generale, lo percepisci quotidianamente. Mi sta piacendo molto. Chiaramente è tutto diverso: dallo stile di vita fino agli odori e ai sapori. Ci sono dei posti fantastici, Giacarta è una città enorme e che ti offre tanto. Sinceramente c’è parecchio traffico, è una città che vive 24 ore su 24! Ma anche questo fa parte del fascino del Paese. Basta guardare fuori dal finestrino per rendersi conto di quante differenze ci siano”.

Com’è nata l’opportunità Persib? Ti sei confrontato con il tuo ex compagno Emil Audero o Stefano Beltrame, che ben conosce questo club?

“Sì, chiaramente mi sono informato anche con loro per capire cosa aspettarmi dal club, dal Paese e dalla vita qui. Tutti me ne hanno parlato bene, creando in me ottime aspettative. È stata una scelta un po’ particolare perché comunque avevo altre possibilità, ma ho sentito un grande calore da parte del Persib e da chi lo gestisce. Ho percepito che potesse essere una bella esperienza”.

A proposito di altre possibilità. In estate sei stato accostato anche a Bari e Avellino in B…

“Diverse squadre erano interessate a me. L’Italia per me resta casa e guardo sempre con attenzione il calcio italiano. Non solo la Serie A, ma anche la B: è un campionato molto gradevole da vedere. Non sai mai quello che può succedere. Adesso sono molto contento al Persib. Le cose stanno andando bene e sto vivendo esperienze nuove, come una competizione internazionale che non avevo mai disputato prima. Anche la Coppa nazionale è di ottimo livello e ti spinge a dare sempre il massimo”.

Che impressione ti ha fatto il campionato indonesiano?

“La prima cosa che colpisce è la passione viscerale della gente. I tifosi ti seguono ovunque e ti fanno sentire importante. Siamo trattati in modo eccellente, sotto ogni aspetto. Per quanto riguarda il campo, di recente sono cambiate alcune regole e ci sono molti più stranieri: questo ha portato ovviamente alla crescita generale del campionato e della Nazionale. Si possono avere undici stranieri per squadra, in ogni Paese extra-UE c’è sempre una limitazione da rispettare. Nel nostro caso, undici è un numero davvero alto”.

Magari in Champions League asiatica potreste incontrare l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo…

“Sarebbe bello! (ride, ndr). Dobbiamo cercare di arrivare il più avanti possibile, e chissà, magari ci sarà la possibilità di incontrarlo. Giocare contro squadre di alto livello, in Paesi diversi, ti fa crescere e ti apre la mente. È una delle parti più belle di questa esperienza”.

Se dovessi descrivere il Persib in una sola parola?

“Grande. Semplice, ma rende l’idea. Non parlerei soltanto di numeri social. Pochi si rendono conto di quanto sia seguito: parliamo di una fanbase di circa 30 milioni di persone, praticamente metà Italia! Chiaramente qui ci sono 300 milioni di persone e corrisponde ad un 10%”.

Segui molto la Serie B. Nelle prime posizioni c’è un allenatore che conosci bene: Filippo Inzaghi. Che ricordi hai di lui?

“Posso parlarne solo bene. Prima ancora che un grande allenatore, è una persona splendida. Ci tengo a sottolinearlo perché spesso ci si concentra sui gol e sui numeri, ma Pippo ha qualità umane rare. Riesce ad entrare nella testa dei giocatori, a motivarli e a tirare fuori il meglio da ciascuno. È una dote che pochi allenatori hanno. Ogni anno, mi auguro che riesca a ottenere i risultati che merita con la squadra che allena”.

Restando a Palermo, troviamo anche Mattia Bani, tuo ex compagno al Chievo…

“Mattia è un giocatore fondamentale, non solo tatticamente ma anche per leadership. Sposta tanti equilibri, è forte. Nulla da togliere agli altri, però lo conosco personalmente e so quanto vale. Non è un caso che in sua assenza il Palermo abbia avuto qualche difficoltà”.

Completiamo il giro delle tue “conoscenze” con Ettore Gliozzi, capocannoniere della B. Ti aspettavi questo exploit?

“È un ragazzo che dà sempre tutto e con un po’ di stabilità – come ora a Modena – riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. Fenomenale. Ha colpi fantastici e un repertorio tecnico di alto livello. Mi fa piacere vederlo protagonista, spero possa confermarsi e vincere la classifica marcatori”.

Che idea ti sei fatto su questo avvio di stagione in Serie B?

“Ogni anno è sempre più avvincente. A me piace molto, è un campionato che regala sempre tante sorprese su tutti i frangenti. Molto difficile da interpretare, serve conoscerlo bene. Non a caso, ci sono squadre che lo vincono e lo rivincono. Costruiscono rose con giocatori che sanno esattamente cosa serve per affrontarlo”.

In chiusura, cosa pensi che possa trasmetterti questa esperienza indonesiana?

“Il bello e il brutto di questo sport è che non sai mai quello che può accadere. Sono molto aperto a tutte le opportunità. Ogni esperienza ti lascia qualcosa, ti arricchisce sul piano umano e sportivo. Non parlo di soldi, ma di crescita personale. È sempre importante avere questa spinta che parte da dentro, di voler sapere, conoscere e di non fermarsi mai. Quando tornerò, porterò con me un bagaglio più ampio, fatto di conoscenza e prospettiva. Amo il mio Paese e non smetterò mai di dirlo: l’Italia è uno dei posti più belli del mondo. Siamo fortunati ad esserci nati. Magari tornerò proprio lì, forse in Serie B. Chissà. Per ora mi godo questa esperienza, che mi sta aprendo nuovi orizzonti. A questo punto della mia carriera, gli stimoli fanno davvero la differenza”.

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