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·14 de novembro de 2024
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Passare dalle parole ai fatti, è lo spirito con il quale il senatore Mario Occhiuto, primo firmatario, è al lavoro su una proposta di legge per il miglioramento delle infrastrutture sportive del paese.
D'altronde l'età media degli impianti italiani è di 61 anni e dei 129 stadi omologati per almeno 5500 persone il 60% è risalente a un periodo compreso tra il 1920 e il 1970.
Per questo i temi della norma in lavorazione toccheranno punti come la facilitazione del percorso burocratico (semplificazione delle procedure di appalto e conferenza di servizi in tempi record), incentivi economici, istituzione di un fondo nazionale per il finanziamento di progetti legati sia alla costruzione che alla rigenerazione urbana e il censimento dell'impiantistica.
Temi che trovano convergenza anche nel lavoro che sta portando avanti il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, non solo nel tavolo di lavoro costituito sei mesi fa con il Mef, ma anche in Manovra.
"Qualcosa stiamo già facendo", le parole del ministro che nell'europeo di calcio del 2032 che l'Italia ospiterà in condivisione con la Turchia vede "Un'acceleratore" ma allo stesso tempo "Non può dettare l'agenda sugli stadi".
"E' ovvio poi che ci siano scadenze - ha sottolineato ancora Abodi - con sei stadi che dovranno essere scelti prima. Tre sono inevitabili e sono quelli della Juventus, di Milano e Roma. Poi ci sarà una bellissima competizione che comprenderà Verona, Napoli, Genova, Cagliari, Bari e Palermo, Bologna e Firenze".
Non è tramontata, secondo il ministro, nemmeno l'idea di un commissario per gli impianti.
"L'opzione c'è ancora - ha spiegato -. Se necessario lo nomineremo, dipenderà dalle risposte che club e amministrazioni con le quali stiamo lavorando ci daranno".
Intanto i promotori nella conferenza stampa di presentazione della norma per il miglioramento degli stadi hanno individuato soprattutto nell'eccessiva burocrazia il problema principale.
Per questo il presidente della Lazio, Claudio Lotito, pronto peraltro ad una proposta operativa per salvare lo Stadio Flaminio di Roma ha parlato della volontà "Di facilitare i percorsi amministrativi", mentre il n.1 dell'ICS, Beniamino Quintieri, si è soffermato sul come l'Istituto per il Credito Sportivo possa contribuire al finanziamento dei progetti.
Infine Diego Nepi Molineris, ad di Sport e Salute, che ha posto l'attenzione non solo sull'adeguamento degli stadi ma sul fatto che vadano "Preparati alle innovazioni del domani".