Juventusnews24
·10 de outubro de 2025
Fagioli e le scommesse, la rivelazione del centrocampista: «Mi era stato proposto di prendere un giallo ma non ho assolutamente accettato perché contrario alla mia etica»

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·10 de outubro de 2025
Una proposta agghiacciante, un tentativo di combine che svela i retroscena più oscuri del caso scommesse. Dalle dichiarazioni dell’ex centrocampista della Juventus, Nicolò Fagioli, emergono nuovi, inquietanti dettagli sulla pressione subita quando era caduto nel tunnel del gioco illegale. Come riporta Il Corriere di Torino, la maxi-inchiesta partita dalle sue parole ha portato a nuovi, importanti sviluppi.
È stato lo stesso Fagioli, oggi alla Fiorentina, a raccontare agli inquirenti il tentativo di coinvolgerlo in una frode sportiva per saldare i suoi debiti.
PAROLE – «È vero che esistono le scommesse sui falli e le ammonizioni. È vero che a me è stato proposto, ma io assolutamente non ho accettato perché contrario alla mia etica… Quando ho maturato il debito mi è stato proposto un piano di rientro o un’alternativa, potevo prendere un giallo… ho subito interrotto il discorso».
La ferma opposizione del giocatore, che ha immediatamente rifiutato, è un elemento a suo favore, ma la proposta rivela la pericolosità del sistema in cui era intrappolato. Le sue dichiarazioni hanno dato il via a un’indagine che ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale.
L’inchiesta, coordinata dalla pm Manuela Pedrotta, ha infatti chiuso il cerchio sulla base logistica del gruppo: un locale a Trofarello che, dietro l’insegna di una sala scommesse legale, nascondeva una bisca clandestina online. Due persone sono state sottoposte a misure cautelari, con accuse pesantissime che vanno dall’associazione a delinquere all’esercizio abusivo di gioco, fino alla frode sportiva e all’autoriciclaggio.
Il sistema utilizzava piattaforme online con nomi e grafiche ingannevoli per attirare i giocatori, offrendo anonimato e linee di credito. È in questo vortice che era caduto Fagioli ai tempi della Juventus.
Questo nuovo capitolo dell’inchiesta svela uno scenario ancora più cupo, dove la ludopatia dei giocatori diventa uno strumento nelle mani della criminalità per tentare di inquinare lo sport. La confessione e il netto rifiuto di Fagioli sono stati il primo passo per scoperchiare il sistema.