Fedele al Calcio – In Serie B sta sbocciando uno dei migliori DS del calcio italiano: Reggiana, Fracchiolla è un’eccellenza | OneFootball

Una giovinezza passata a rincorrere il pallone, perché i sogni meritano di essere alimentati senza pensare alla concretezza del domani. A diciotto anni – ergo in un momento abbastanza prematuro, prima certificazione di estrema maturità – la scelta definitiva: organizzare il calcio invece che giocarlo. Da quel momento in poi, tante tappe, altrettanti ruoli occupati (Responsabile del Settore Giovanile, Direttore Generale e Direttore Sportivo), fino al grande salto in Serie B. Domenico Fracchiolla, senza alcuna sviolinata in atto, è senza alcun dubbio considerabile uno dei più talentuosi direttori sportivi che il calcio italiano sta portando a fioritura.

Ora alla Reggiana, il classe ’84 ha rapidamente impresso il proprio marchio. Nel suo metodo di lavoro, la componente sportiva si mescola totalmente con quella economico-patrimoniale, un’ovvietà per pochi ma, ancora oggi, una difficoltà per tanti. Calciatori di proprietà, possibilmente con il meglio da scrivere e non da ricordare, così da dotare la propria società di un pavimento su cui potersi muovere senza timori di scricchiolii.

Bozzolan, Papetti, Bertagnoli, Bonetti e diversi altri: profili talentuosi, scritturati seguendo le necessità del club e, al contempo, i principi di gioco dell’allenatore Davide Dionigi. Un modus operandi che ha contraddistinto, guardando al recente passato (più indizi fanno una prova, anzi una coccarda), anche il suo operato in quel di Giugliano, portato ai playoff con un blocco di calciatori patrimonializzati, valorizzati e resi portatori di grandi benefici lato sensu per il club campano, che ora vive invece una fase di grande difficoltà e continui cambi, situazione che dà ulteriore e legittimo merito a chi, nello stesso contesto, è invece riuscito a regalare sorrisi al posto delle preoccupazioni.

Un dirigente, Fracchiolla, cresciuto in campo ma con una preparazione molto ampia: laureato in Giurisprudenza (non che titolo sia sinonimo di merito, ci mancherebbe), convinto sostenitore dell’idea di formazione continua, competente – in questo è stato certamente irrobustito dall’esperienza da Direttore Generale – in ambiti che vanno al di là del perimetro esclusivamente tecnico-tattico.

Probabilmente poco supportato dalla stampa (ma la sua grande personalità non è accompagnata da chissà quale desiderio di apparire, anzi), la sua intelaiatura è invece propria degli addetti ai lavori in grado di imbalsamare le difficoltà per soffermarsi sulle opportunità. Complimenti, dunque, al presidente Salerno, dimostratosi lungimirante nell’aver portato alla Reggiana una potenziale eccellenza della categoria.