Fenucci: “Non siamo una big per numeri ma possiamo esserlo per ambizione, vogliamo essere ancora più competitivi in Italia e in Europa” | OneFootball

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·16 de maio de 2025

Fenucci: “Non siamo una big per numeri ma possiamo esserlo per ambizione, vogliamo essere ancora più competitivi in Italia e in Europa”

Imagem do artigo:Fenucci: “Non siamo una big per numeri ma possiamo esserlo per ambizione, vogliamo essere ancora più competitivi in Italia e in Europa”

Questo pomeriggio Claudio Fenucci è stato intervistato a Casteldebole da Sky Sport, e rispondendo alle domande di Marco Nosotti ha esternato le sua grande soddisfazione a poche ore dal trionfo del Bologna in Coppa Italia, guardando anche al prossimo futuro. Di seguito, suddivise per temi principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dall’a.d. rossoblù.

È tornato lo squadron – «Mercoledì è stata una serata emozionante e che ha riportato il Bologna ai vertici del calcio nazionale: è stato coronato il sogno di intere generazioni. Adesso vogliamo chiudere bene il campionato, poi ci siederemo al tavolo per parlare del futuro. Italiano? Ha un contratto con noi e il rapporto è solido, apprezziamo l’uomo e il professionista e con lui è nata una grande stagione. Il progetto è quello di continuare a crescere, ma se anche dovesse andar via qualche giocatore c’è dietro una struttura per rimpiazzarlo nel migliore dei modi».


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È solo l’inizio – «Abbiamo la voglia di essere sempre più competitivi, anche in Europa, intanto la prima sfida è rimanere a questi livelli. Noi una big? Non lo siamo per numeri ma lo possiamo essere per ambizione, come ha fatto l’Atalanta: bisogna continuare così».

Dall’Ara prossimo traguardo – «Quella legata agli stadi è una problematica non solo del Bologna ma dell’intero movimento italiano: se vogliamo migliorare il calcio, anche a livello industriale, dobbiamo capire che siamo molto indietro rispetto ai concorrenti europei. Non parlo solo di ricavi, ma di come questo sport viene vissuto e di come si attraggono le nuove generazioni».

Da Valles a Roma – «Per me, dopo trent’anni di carriera, è una soddisfazione incredibile. E poi è successo a Roma, dove storicamente il Bologna si trova bene. L’intera annata è stata costituita da tante dosi di felicità, ma la cosa più importante è il gruppo che si è creato, la gioia che si prova venendo tutti i giorni qui a lavorare: c’è un’unione di intenti che è la nostra forza. La notte dell’Olimpico rimarrà per sempre nel nostro cuore, però la fotografia che mi porto dietro è quella dell’inizio, in ritiro, quando c’erano perplessità sull’allenatore ma noi eravamo sereni e fiduciosi. E poi la Coppa Italia, da sogno, è diventata obiettivo».

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