Inter News 24
·12 de julho de 2025
Galli tra le trattative dell’Inter: «Leoni è un giocatore di grande prospettiva, Comuzzo anche. Si può anche andare sui giovani, ma…»

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·12 de julho de 2025
Il mercato estivo 2025 mette sotto i riflettori due dei giovani difensori italiani più promettenti: Giovanni Leoni e Pietro Comuzzo. Il primo classe 06′ ed il secondo è 05, che stanno attirando l’interesse delle big di Serie A, con Inter e Milan in prima fila per accaparrarsi i loro cartellini.
Giovanni Leoni, cresciuto nel settore giovanile del Padova, è un difensore centrale moderno, dotato di struttura fisica, visione di gioco e grande personalità. Dopo il passaggio alla Sampdoria, nel 2024 è stato acquistato dal Parma per 8 milioni di euro. In Emilia ha disputato una stagione da protagonista, imponendosi come titolare nella squadra crociata e confermandosi tra i migliori giovani del campionato. Le sue prestazioni hanno spinto i ducali a fissare il prezzo a 40 milioni, ma i nerazzurri si sono già mossi presentando un’offerta da 30 milioni nella giornata odierna. Il tecnico Chivu, che lo conosce bene dai radar delle giovanili, ha dato il via libera per l’affondo.
Più defilata ma attenta è la posizione del Milan, che ha messo gli occhi su Pietro Comuzzo. Difensore friulano cresciuto nella Fiorentina, ha trovato spazio e minutaggio con l’Udinese, dove ha debuttato in Serie A nella stagione 2023/24. Dotato di buona lettura difensiva e ottime qualità tecniche, Comuzzo viene considerato una pedina interessante per il futuro della retroguardia rossonera.
Con entrambi i profili nel mirino, le due milanesi si contendono due centrali che rappresentano il futuro del calcio italiano. La trattativa per Leoni appare più avanzata, mentre per Comuzzo si valuta una possibile mossa nei prossimi giorni.
Intervistato da Radio Rossonera, Filippo Galli, ex difensore dei rossoneri, ha preso parola su questi due interessantissimi profili del calcio italiano:
«Li conosco poco. Leoni è un giocatore di grande prospettiva, Comuzzo anche. Si può anche andare sui giovani, ma vanno messi nelle condizioni di poter sbagliare e crescere per poter dare il contributo alla causa».