Garlando analizza la strategia del Milan: «Max ha scelto di rintanarsi indietro e attendere. Col Napoli c’è questa differenza» | OneFootball

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·02 de dezembro de 2025

Garlando analizza la strategia del Milan: «Max ha scelto di rintanarsi indietro e attendere. Col Napoli c’è questa differenza»

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Garlando e l’analisi sulla Gazzetta dello Sport: «I rossoneri non sono sovrapponibili al Napoli, hanno un baricentro più basso e lasciano il possesso».

La lotta per lo Scudetto si è cristallizzata in un duello affascinante che vede protagonisti Milan e Napoli, guidati da due tecnici che hanno letteralmente dominato il calcio italiano nell’ultimo quindicennio. Massimiliano Allegri e Antonio Conte guardano tutti dall’alto, confermando la loro capacità di costruire macchine vincenti, seppur attraverso percorsi che in questa stagione appaiono divergenti. A sviscerare le differenze sostanziali tra le due capolista è il giornalista Luigi Garlando, che nel suo editoriale odierno sulla Gazzetta dello Sport offre una lettura tattica precisa delle scelte compiute dall’allenatore rossonero.

Garlando e le differenze tra Allegri e Conte

L’analisi si concentra su come le due squadre, pur condividendo la vetta, non siano affatto sovrapponibili sul piano del gioco. Se Conte ha cercato di evolvere il suo Napoli rendendolo più aggressivo e alzando il raggio d’azione, Allegri ha disegnato un Milan che fa della prudenza e della solidità le sue armi letali. Garlando mette in luce dati inequivocabili: i rossoneri operano con un baricentro più basso rispetto ai rivali (49,4 metri contro 51,7) e preferiscono il recupero palla in zone più arretrate del campo (33,7 metri).


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Questa impostazione non è casuale, ma è il frutto di una precisa volontà strategica del tecnico livornese. Il Milan accetta di tenere meno il pallone (49,9% di possesso contro il 56,6% degli azzurri) per sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi interpreti negli spazi aperti. La sentenza di Garlando è netta e fotografa perfettamente il momento: «Max ha scelto di rintanarsi indietro e attendere». Mentre il Napoli cerca di aggredire alto con i suoi “piranha”, Allegri ha plasmato una squadra che sa soffrire e colpire, rinunciando all’estetica del possesso per massimizzare l’efficacia difensiva e la concretezza, confermandosi un maestro nella gestione dei momenti della partita.

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