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·19 de setembro de 2025

Gasperini: «Spero che non sia un derby violento, ucciderebbe il calcio»

Imagem do artigo:Gasperini: «Spero che non sia un derby violento, ucciderebbe il calcio»

Gasperini: «Spero che non sia un derby violento, ucciderebbe il calcio». Le dichiarazioni del tecnico della Roma a due giorni dalla gara con la Lazio

A due giorni dal derby della Capitale, che vedrà la sua Roma affrontare la Lazio di Maurizio Sarri, il tecnico giallorosso Gian Piero Gasperini ha concesso un’intervista a DAZN per analizzare i temi della stracittadina e fare il punto sul suo avvio di stagione.

L’allenatore ha subito sottolineato l’importanza di una partita che va oltre i novanta minuti, definendo il peso della rivalità cittadina. «È una partita importante, particolare, alcuni dicono giustamente che è una partita a sé, per quello che si porta dietro nelle settimane successive, in città c’è questa grande rivalità».


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Gasperini ha poi lanciato un forte e sentito appello alla serenità, auspicando un clima diverso rispetto alle recenti edizioni del derby, segnate da tensioni e violenza. «Quello che mi auguro è che sia un derby sì combattuto, dove tutti cercheranno di fare il massimo, ma rispetto agli ultimi derby che ci sia un po’ più serenità fuori, prima e dopo le partite. Che prevalga lo sfottò ma che non si sfoci nei termini della violenza, è qualcosa che uccide il calcio».

Non è mancato un pensiero per il suo avversario in panchina, Maurizio Sarri, con cui si rinnova una sfida basata sulla stima reciproca. «Sarà bello incontrarci in questo derby di Roma, noi che ci affrontiamo da tanti anni, sempre con grande rispetto reciproco, sempre con la consapevolezza di incontrare un avversario difficile, una squadra organizzata, una squadra con dei concetti chiari. Mi auguro che venga fuori una partita molto bella per il pubblico, che possa onorare i concetti di entrambi degli allenatori».

Spostando il focus sulla sua squadra, Gasperini ha espresso soddisfazione per questi primi mesi di lavoro. «Sono molto contento di come tutti hanno lavorato in questi primi due mesi, è stato importante stabilire un contatto efficace subito. Per me è sempre stato così, i risultati te li costruisci strada facendo».

Infine, una riflessione sulla sua nuova avventura professionale e sull’intenzione di portare a Roma il suo marchio di fabbrica. «Questa è la mia carriera. È stato così quando ho iniziato nel Crotone, a Genova, Bergamo, ovunque sono stato. I concetti che mi hanno permesso di arrivare fino a questo punto e quindi sono quelli che cercherò di proporre alla Roma anche se ovviamente il calcio va avanti, si aggiorna e bisogna essere sempre attenti a ogni piccolo cambiamento».

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