Calcio e Finanza
·22 de dezembro de 2025
Genoa, Blazquez vince contro A-Cap in tribunale: indagine archiviata, nessuna truffa sull’aumento di capitale

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·22 de dezembro de 2025

Il Gip del Tribunale di Genova Anna Maria Nutini ha depositato il dispositivo di archiviazione nei confronti del CEO del Genoa Andres Blazquez, rispetto alle accuse di truffa contrattuale e illecita influenza sull’assemblea formulate da ACM Delegate LLC (una società facente riferimento ad A-Cap) poiché “non si ravvisano i delitti ipotizzati”. Inoltre, lo stesso Gip ha trasmesso gli atti al Pm per valutare l’ipotesi di reato (falsa dichiarazione) con riferimento alle dichiarazioni rese da Paul Mann, Jill Gettman e dall’ex patron dei rossoblu Enrico Preziosi.
Blazquez, difeso dall’avv. Cesare Manzitti e dall’avv. Fabio Fossati, entrambi del Foro di Genova, ha commentato: «Sin dal primo momento sono sempre stato sereno, tranquillo e fiducioso perché consapevole di aver agito in maniera trasparente e nel rispetto della legge. Chiaramente, l’ufficialità dell’archiviazione è una notizia che accolgo con enorme soddisfazione perché riconosce pubblicamente quello che ho sempre pensato e sostenuto. Come fatto finora, continuerò a lavorare con un solo obiettivo: il bene sportivo e societario del club che ho l’onore di rappresentare. Tuttavia ho dato mandato ai miei legali di tutelare ulteriormente l’onorabilità della mia persona, pertanto seguiranno ulteriori azioni contro A-CAP, Paul Mann e Jill Gettman, Enrico Preziosi e altri soggetti coinvolti nella vicenda».
Entrando nel dettaglio dell’archiviazione, il 14 marzo 2025 ACM Delegate, riconducibile al gruppo A-CAP, aveva denunciato i vertici del Genoa e alcune figure collegate alla gestione del club sostenendo di essere divenuta “proprietario di fatto” della società rossoblù dopo un presunto event of default legato a un mutuo garantito stipulato nel 2023 con 777 Partners e 600 Partners. Secondo ACM, quel contratto le avrebbe attribuito il diritto di voto nelle assemblee delle società partecipate, incluso il Genoa, dal giugno 2024.
La ricostruzione non viene accolta dal giudice: ACM non è mai stata socia del Genoa, né poteva esercitare diritti di voto in assemblea sulla base del contratto di finanziamento, la cui delega non era opponibile al club. Il Gip richiama anche quanto già stabilito dal Tribunale civile di Genova nell’aprile e nel luglio 2025.
Secondo ACM, l’aumento di capitale deliberato il 14 dicembre 2024 – promosso da Andrés Blazquez e sottoscritto per circa 40 milioni da Dan Sucu tramite Passion for Green – sarebbe stato un’operazione fraudolenta che avrebbe impedito all’opponente di arrivare alla vendita del club. Ma la decisione viene giudicata perfettamente lecita: il Genoa era in una situazione di grave crisi, con patrimonio netto negativo, obblighi concordatari inadempiuti e sollecitazioni dell’Agenzia delle Entrate a rafforzare il capitale. L’operazione, sottolinea il giudice, rispondeva alla tutela dei creditori e alla sopravvivenza stessa della società.
Il Gip rileva inoltre che, anche qualora ACM avesse fornito liquidità o manifestato l’intenzione di favorire una futura cessione, questo non le conferiva alcun potere di bloccare l’aumento di capitale né di imporre la propria volontà alle controllate del gruppo 777/600 Partners. “Curioso”, scrive il giudice, ipotizzare che ACM potesse credere di essere socio di controllo del club. E appare altrettanto improbabile che manager di alto livello del gruppo A-CAP potessero ignorare gli effetti di una simile operazione sul controllo societario.
ACM sostiene anche che Dan Sucu sia riuscito a ottenere il club con un esborso molto inferiore ai 200 milioni che avrebbe dovuto pagare in caso di acquisto diretto. Ma il Gip ricorda che PwC valutava il Genoa tra gli 11 e i 14 milionial momento dell’operazione e che non era affatto certo che la società avrebbe trovato un acquirente disposto a investire cifre ben più elevate su un club vicino all’insolvenza.
Viene infine ridimensionata anche la tesi di un contratto di consulenza tra ACM e Blazquez per cercare potenziali compratori: secondo gli atti, si sarebbe trattato in realtà di un modo per saldare un credito preesistente, escludendo così qualsiasi ipotesi di truffa contrattuale.
La sentenza sottolinea che l’aumento di capitale ha effettivamente rafforzato e risanato il Genoa, consentendogli di rispettare gli impegni con Fisco e Tribunale. E ricorda che, essendo stato escluso il diritto di opzione, anche ACM avrebbe potuto sottoscrivere l’operazione; non lo ha fatto pur essendo a conoscenza della procedura.
Quanto alle posizioni dei manager Paul Mann e Jill Gettman, il Gip parla di una “strategia para-processuale” nel dichiararsi all’oscuro delle operazioni sul capitale, pur essendo stati messi perfettamente a conoscenza dell’iniziativa e dimostrando il proprio disinteresse. Per Enrico Preziosi, invece, alcune dichiarazioni non sarebbero state confermate dagli atti tecnici. In particolare, la difesa dell’indagato ha evidenziato che le dichiarazioni non corrisponderebbero al vero: “Per quanto attiene quanto meno al versamento del capitale di nuova emissione, quanto riferito – peraltro in forma dubitativa – si scontra con quanto risulta dalla consulenza tecnica prodotta dalla stessa difesa”.









































