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Inter News 24

·21 de agosto de 2025

Gentile critico: «Troppi stranieri mediocri, i giovani non trovano spazio. Senza Mondiale…»

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Gentile analizza il calcio italiano: dalle difficoltà della Nazionale ai problemi dei club di Serie A, passando per Donnarumma e la lotta scudetto

L’ex difensore della Juventus e campione del mondo 1982 con la Nazionale italiana, Claudio Gentile, ha rilasciato un’intervista a Il Fatto Quotidiano in cui ha affrontato i temi più caldi del calcio italiano, a partire dalle difficoltà della squadra di Gennaro Gattuso nel cammino verso la qualificazione ai prossimi Mondiali.

«Troppi stranieri mediocri in circolazione e mancanza di spazi per i giovani», ha dichiarato Gentile, puntando il dito contro uno dei mali storici del nostro campionato. E ha aggiunto: «Non andarci rappresenterebbe una mazzata definitiva. Una volta può capitare, la seconda pensi alla sfortuna, ma ora non ci sarebbero più alibi».


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L’Italia di oggi e i ricordi del passato

Gentile, celebre per le sue marcature asfissianti — tra cui quella rimasta negli annali su Diego Armando Maradona durante Spagna ‘82 — ha sottolineato come il calcio di oggi renda più difficile creare blocchi solidi di giocatori. «Oggi è tutto più dispersivo, è complicato creare gruppi base come era quello della Juve nel 1982», ha spiegato l’ex ct dell’Italia Under 21.

La lotta scudetto secondo Gentile

Uno sguardo anche alla Serie A, dove Gentile individua nel Napoli la squadra da battere: «Il Milan è un esame importante per Allegri, l’Inter è ancora incompleta e la Juventus è all’anno zero». Una valutazione netta, che evidenzia come i partenopei siano ancora davanti nelle gerarchie del campionato.

Donnarumma e la rottura con il PSG

Infine, un passaggio dedicato a Gianluigi Donnarumma e al suo futuro dopo la rottura con il Paris Saint-Germain. «Il gioco coi piedi? Mi sono convinto che le reali motivazioni siano altre», ha commentato Gentile, lasciando intendere che dietro alla separazione ci possano essere ragioni differenti rispetto a quelle tecniche.

Le parole dell’ex campione confermano un pensiero diffuso: il calcio italiano deve rilanciarsi, sia per il futuro dei propri giovani che per il prestigio internazionale della Nazionale.

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