Germania Italia, Capello: «Spalletti è migliorato e ha diversi top in squadra. Ma ci sono cose da migliorare, ecco quali. E sulle palle inattive manca lui» | OneFootball

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·22 de março de 2025

Germania Italia, Capello: «Spalletti è migliorato e ha diversi top in squadra. Ma ci sono cose da migliorare, ecco quali. E sulle palle inattive manca lui»

Imagem do artigo:Germania Italia, Capello: «Spalletti è migliorato e ha diversi top in squadra. Ma ci sono cose da migliorare, ecco quali. E sulle palle inattive manca lui»

L’ex allenatore Fabio Capello ha parlato della sfida tra gli azzurri e i tedeschi e la possibilità di passare il turno di Nations League. Le parole

L’Italia ha perso 2-1 con la Germania e domani è chiamata a Dortmund a capovolgere il risultato se vuole approdare alle semifinali di Nations League. Su La Gazzetta dello Sport Fabio Capello, che di nazionali ha guidato Inghilterra e Russia, fa la sua fotografia di quanto visto.

I TOP DELL’ITALIA – «A centrocampo siamo messi bene. Barella è una delle mezze ali destre più forti al mondo, Tonali ha ritmo e polmoni da Premier: gioca a una velocità diversa da tanti colleghi del campionato italiano, come Calafiori più indietro. E poi Donnarumma, un top tra i pali. Aggiungo Dimarco, che in questa doppia sfida di Nations purtroppo è infortunato. Sono loro i leader che dovranno prendere per mano i compagni e trascinarli».


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SPALLETTI MIGLIORATO DOPO L’EUROPEO – «Sì, e mi sembra anche che i giocatori abbiano recepito i suoi insegnamenti, c’è una sorta di contaminazione reciproca. Questa Nazionale ha voglia di giocare e mostra più coraggio che in passato. Poi certo, alcune cose vanno migliorate…».

COSA VA MIGLIORATO – «Per restare all’1-2 dell’altra sera, la precisione sotto porta. L’Italia si è costruita le sue palle gol, ha tirato nello specchio anche più della Germania, ma loro hanno sfruttato meglio le occasioni».

I GOL INCASSATI DA PALLA INATTIVA«Un problema cronico, ormai. Con i tedeschi era una questione di centimetri, certo, ma la statura non è l’unico fattore che incide. È anche e soprattutto questione di atteggiamento, di come si marca. Ecco, l’Italia soffre e bisogna lavorarci: abbiamo difensori bravissimi con la palla tra i piedi, penso a Bastoni, Di Lorenzo e Calafiori, però nell’uomo contro uomo non è la stessa cosa. Manca quello che è Acerbi con l’Inter, per capirci».

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