Pagine Romaniste
·28 de março de 2025
Ghisolfi tra mercato e identità: “La Roma non è la Juve o il PSG, ma abbiamo un progetto chiaro”

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·28 de março de 2025
Florent Ghisolfi, direttore sportivo della Roma, ha tracciato un bilancio del suo percorso in giallorosso, parlando delle ambizioni del club e del metodo con cui vengono costruite le squadre. In un’intervista a Sky Sport Insider, l’ex dirigente del Nizza ha spiegato l’approccio della società capitolina al mercato e il percorso di crescita intrapreso.
“Sappiamo da dove veniamo, non siamo la Juventus o il PSG”, ha dichiarato Ghisolfi, sottolineando la differenza di risorse e filosofia rispetto ai top club europei. “Abbiamo creato una famiglia, ora c’è un’organizzazione chiara”. Sul mercato, il ds ha precisato: “Abbiamo un’identità diversa da Juve, Milan e PSG. Guardiamo alle richieste del tecnico, ma anche alla personalità dei giocatori”.
Nell’intervista, Ghisolfi ha raccontato anche le sue radici italiane: “Tre dei miei quattro nonni erano italiani. Erano immigrati in Francia, dove inizialmente vennero rifiutati come mangiapasta”. Un legame forte con l’Italia, che oggi si riflette nel suo impegno per costruire una Roma competitiva e ambiziosa. Di seguito le dichiarazioni complete.
Il suo sogno? Il DS è molto chiaro.
“Ho sempre voluto fare il direttore sportivo, anche quando ero calciatore. Prima di arrivarci, ho avuto esperienze da assistente e allenatore, fondamentali per comprendere meglio il lavoro dello staff e le esigenze di squadra e tecnico. Il ds oggi è un coordinatore: deve bilanciare giocatori, staff, dirigenti e media, creando un ambiente ideale per tutti. È un lavoro i cui frutti si vedono nel tempo. Al Lens e al Nizza abbiamo costruito progetti solidi che hanno portato entrambi i club in Champions League, ed è questo il mio miglior biglietto da visita”.
Sul come sceglie i giocatori.
“La mentalità è fondamentale nella scelta dei giocatori: devono rispecchiare i valori della squadra. La Roma ha un’identità diversa da club come Juve, Milan o PSG, quindi valutiamo con attenzione sia la personalità dei giocatori che le richieste dell’allenatore. La scorsa estate volevamo una squadra più giovane e fisica, ma per costruire bene serve una struttura solida. Quando sono arrivato, il reparto scouting era azzerato, ora abbiamo un’organizzazione efficace”.
Sulle ambizioni future.
“Non ci poniamo questa domanda, perché sappiamo da dove veniamo. Abbiamo attraversato la tempesta e ora siamo concentrati, senza intenzione di mollare. Vogliamo dare il massimo e vedere dove arriveremo. Non possiamo porci limiti né avere paura. Oggi abbiamo creato una famiglia, un gruppo unito in cui tutti danno il massimo per la squadra”.
Su Manu Koné.
“La scelta di Manu è stata collettiva: io, l’allora allenatore Daniele De Rossi e tutto lo staff eravamo convinti delle sue qualità fisiche, tecniche e mentali. Sappiamo quanto sia difficile ambientarsi alla Roma, ma lui ha il carattere per imporsi rapidamente. E un esempio del tipo di acquisti che vogliamo: giocatori che aiutino la squadra a crescere. Il merito è suo, si è integrato subito e ha avuto un impatto immediato. Sono orgoglioso di lui e soddisfatto per il club”.
Pisilli è una risorsa per il club.
“Esattamente, come detto, volevamo ringiovanire la squadra e abbiamo parlato di Manu e ora anche di Pisilli. Ha una grande mentalità, vuole sempre dare tutto per il club, la squadra e i tifosi. Pisilli rappresenta l’identità che cerchiamo nella nostra squadra. È un ragazzo fantastico, e devo complimentarmi con i suoi genitori per l’educazione che gli hanno dato”.
Ranieri è stato facile da scegliere.
“Eravamo in una situazione difficile e la scelta di Ranieri è stata fondamentale per il club. In quel momento avevamo bisogno di una guida e lui ha portato calma, serenità e una ‘forza tranquilla. Conosce molto bene la Roma e la città, e lavorare con lui è un’esperienza fantastica, soprattutto dal punto di vista umano. Nonostante la pressione, mantiene sempre il sorriso. È la sua ultima sfida alla Roma e ha il sogno di portare il club a grandi traguardi”