‘Heysel e Superga. Due tragedie, una città’: Torino e Juventus unite in un dramma che non ha colori. Il racconto – FOTO | OneFootball

‘Heysel e Superga. Due tragedie, una città’: Torino e Juventus unite in un dramma che non ha colori. Il racconto – FOTO | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·30 de maio de 2025

‘Heysel e Superga. Due tragedie, una città’: Torino e Juventus unite in un dramma che non ha colori. Il racconto – FOTO

Imagem do artigo:‘Heysel e Superga. Due tragedie, una città’: Torino e Juventus unite in un dramma che non ha colori. Il racconto – FOTO

Ieri sera si è svolto “Heysel e Superga. Due tragedie, una città”, spettacolo che unisce Torino e Juventus oltre la rivalità. Il racconto

(Lorenzo Bosca – Inviato a Torino). Davanti alle tragedie sportive non ci sono colori, non esistono bandiere, non regge alcuna rivalità. Nemmeno se dinanzi si trovano Torino e Juventus: due delle più acerrime antagoniste del calcio italiano, che ogni anno si danno ‘battaglia’ – giocatori in campo e tifosi fuori – per contendersi il predominio cittadino. Ma quando il dolore colpisce duro, quando la memoria chiama e la dignità pretende rispetto, allora ogni differenza svanisce. È in questo spirito che ieri sera, presso la Sala Convegni ATC di Corso Dante 14, si è svolto l’eventoHeysel e Superga. Due tragedie, una città”, in occasione del 40° anniversario della strage dell’Heysel.

La prima parte della serata ha visto lo spettacolo Carla e Maldo”, scritto da Domenico Beccaria e narrato da Roberto Mare, accompagnato da immagini e video realizzati da Sport Review con il supporto del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata. La storia racconta la vita di Virgilio Romualdo Maroso, detto “Maldo”, giovane difensore del Grande Torino, il cui talento sbocciò proprio nel capoluogo sabaudo. Oltre al calcio, la sua vita fu segnata dall’amore per Carla, con cui si sposò nel 1948: appena undici mesi prima della prematura morte nell’incidente aereo di Superga (insieme ai compagni di squadra e gli altri passeggeri in toto). Maroso fu l’ultimo corpo identificato, forse perché slegatosi dalle cinture di sicurezza nel disperato tentativo di avvisare il pilota dell’imminente impatto con la Basilica. Tra leggenda e memoria il suo ricordo rimane vivo come simbolo di coraggio e passione.


Vídeos OneFootball


Imagem do artigo:‘Heysel e Superga. Due tragedie, una città’: Torino e Juventus unite in un dramma che non ha colori. Il racconto – FOTO

La seconda parte della serata è stata dedicata allo spettacolo “Heysel, tutti sapevano tranne loro”, a cura di David Gramiccioli, attore, drammaturgo e giornalista. Nella penombra della sala, la sua voce ha guidato il pubblico in un racconto lucido e penetrante, riportando alla luce una tragedia in cui vita e morte si sono intrecciate in modo drammatico e imprevedibile. Gramiccioli ha ricostruito con rigore la lunga serie di eventi che hanno portato al disastro del 1985, sottolineando come quella strage fosse tutt’altro che inevitabile, viste le numerose avvisaglie ignorate. Lo spettacolo si è chiuso con un momento di profonda emozione: il pubblico si è alzato in piedi per ascoltare la lettura dei nomi delle 39 vittime, in un gesto di profondo rispetto e memoria condivisa.

«E’ una serata particolare, perché oggi è un giorno particolare. Un altro passo importante di un cammino iniziato 11 anni fa quando al Museo del Grande Torino abbiamo deciso – in collaborazione con due amici bianconeri – di realizzare la mostra ‘Settanta angeli in un unico Cielo – Heysel e Superga tragedie sorelle’» ha spiegato Domenico Beccaria, presidente del museo. E ancora: «Questo serve a far capire alla gente che non ci sono tragedie mie o tragedie tue. Sia Superga che l’Heysel sono tragedie nostre: di tutta la città di Torino, di tutta l’Italia».

Imagem do artigo:‘Heysel e Superga. Due tragedie, una città’: Torino e Juventus unite in un dramma che non ha colori. Il racconto – FOTO

Menzione d’onore anche per la redazione di Sport Review, come anticipato parte integrante nella realizzazione del primo filmato: «Volevamo dare continuità alla voce narrante di Roberto Mare con un video, ci siamo appoggiati a loro – carissimi amici – dopo alcuni lavori comuni del passato. Il miglior modo per rappresentare questa cosa ed essere presenti». L’appuntamento, la chiosa, è ora al 6 giugno tra le mura dello Stadio Filadelfia per “La partita della leggenda”, con l’obiettivo di raccogliere fondi per il trasferimento del Museo da Villa Claretta di Grugliasco, al centro sportivo un tempo di Valentino Mazzola e i suoi.

Saiba mais sobre o veículo