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Diego D'Avanzo·31 de dezembro de 2025
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Diego D'Avanzo·31 de dezembro de 2025
Addii, gioie, istanti decisivi, generazioni a confronto e anche tragedie umane. Nel 2025 il calcio ci ha regalato emozioni che non dimenticheremo facilmente, siano esse positive o negative.
Vediamo i momenti che ci rimarranno più nel cuore di questo ultimo anno di calcio.
Quando ci siamo svegliati la mattina del 3 luglio abbiamo impiegato poco tempo a leggere una notizia che appariva senza senso e che, quindi, non scorderemo: sono morti in un incidente stradale Diogo Jota e suo fratello André Silva.
Inutile aggiungere dettagli noti su una tragedia del genere. L'azione migliore possibile è quella di ricordare, e il mondo del calcio lo sta facendo: Diogo e André non saranno dimenticati.
Lacrime agli occhi che sono comunque meno dei trofei in bacheca. Carlo Ancelotti ha salutato il Real Madrid dopo 15 coppe conquistate con un discorso a tutto il Santiago Bernabeu. Tanti ricordi e momenti racconati ma il finale racchiude l'essenza del club: "Hala Madrid y nada más". Il Real vale più di tutti coloro che lo compongono: Carlo lo sa e anche per questo ne è stato il Re così a lungo.
Nel discorso citato da Ancelotti c'è anche "il passaggio di Luka contro il Chelsea", solo una delle tante giocate di Modric che hanno deciso le partite più importanti del Real.
D'altronde 13 anni, 28 trofei, 1 Pallone d'Oro e quei piccoli istanti di talento - diversi nella memoria di ognuno - sono ciò che compongono una Leggenda: del Real e del calcio. Anche lui, nello stesso giorno, ha salutato il club.

22 anni di differenza: un 2007 contro un classe 1985 in campo ed entrambi uomini-chiave delle loro Nazionali, in una finale addirittura. La foto di Yamal e CR7 che si stringono la mano prima di Portogallo-Spagna in Nations League è il segno dei tempi.
Due epoche che si incontrano, e forse capiremo la portata di questa foto solo tra un ventina d'anni. Quando Yamal avrà 38 anni e sarà comunque più giovane di CR7 al giorno d'oggi, che in quel momento di anni ne avrà 60.

Quella sera, comunque, a vincere è il Portogallo con tanto di lacrime da parte del suo capitano. Le emozioni non hanno età? La risposta è la foto qui sopra.
Il 5-0 del PSG in finale di Champions League contro l'Inter è storico per tanti motivi: è la finale con il maggiore scarto di sempre; è il 1° trofeo europeo del PSG, arrivato dopo aver venduto la sua stella; è l'ultima partita di Simone Inzaghi con l'Inter; è soprattutto un trofeo che ricorda la figlia scomparsa di Luis Enrique. Esattamente 10 anni dopo la vittoria della Champions 2015: quando la piccola Xena festeggiò col padre in mezzo al campo.
Ma questa partita è anche la sublimazione di due concetti: "la squadra conta più del singolo" e "Un progetto nazionale coerente serve davvero a tutti". Non a caso l'eroe di quella sera è stato Desiré Doué: francese classe 2005. L'ultimo gol della partita è solo la conferma di questa idea: Mayulu, francese classe 2006.
Il Pallone d'Oro più "collettivo" dai tempi di Cannavaro è probabilmente è quello di Ousmane Dembelé: un vero primus inter pares che poteva esaltarsi in questo modo soltanto nel PSG di Luis Enrique. Certo, i numeri offensivi e i trofei giustificano questo premio. Ma se della sua finale ci ricordiamo soprattutto lo sguardo spiritato prima di andare a pressare il rilancio di Sommer, significa che in questa squadra c'erano sì delle stelle, ma non delle primedonne.
Ci sono voluti 14 anni di carriera e 360 gol nei principali campionati europei ad Harry Kane per vincere il suo primo trofeo: la Bundesliga 2024/2025. La maledizione sembrava averlo seguito dal Tottenham fino al Bayern Monaco, con cui non era riuscito a vincere niente nella sua prima stagione. Incredibile, considerando che il Bayern aveva conquistato almeno una coppa per 11 anni di fila.
Questo momento sarebbe potuto entrare anche nella classifica dei meme (tranquilli, Trump ha trovato spazio pure lì), ma questa foto sintetizza bene il nuovo format del Mondiale per Club ogni 4 anni: a tratti emozionante, senza troppo senso, esotico e quindi non imprescindibile. Il Chelsea è davvero campione del Mondo? Su carta. Sicuramente lo è stato per qualche momento guardando in cassa: 104 milioni in più.
In un'annata in cui tutti i campionati si sono decisi prima dell'ultima giornata, l'eccezione è stata la Serie A con lo scontro a distanza tra Napoli e Inter. Il gol-Scudetto è del miglior giocatore del campionato: mezza rovesciata di McTominay contro il Cagliari ed esultanza sfrenata, tanto da fargli dire "I can't breath".
Scott ha poi vissuto la gioia di una Napoli in festa, scrivendo nella storia del club il soprannome McFratm: assegnatoli ufficialmente dopo la partita contro il Torino a fine aprile.
Messi che domina nella MLS ormai è diventata abitudine ma la critica è sempre dietro l'angolo: "Facile nella Burgers League", che in fondo non è neanche così sbagliata. Per questo Messi era chiamato, se ce ne fosse bisogno, a dimostrare ancora di essere 'quel' Messi: detto, fatto.
La punizione all'incrocio dei pali contro il Porto è l'ennesima dimostrazione che Messi non potrà mai essere "meno" di quel che il suo nome evoca. Sarà sempre lui, e magari quel gol sarà stato anche un antipasto del Mondiale 2026.
In Europa rischia di passare sottotraccia quanto è riuscito a fare Danilo con il Flamengo in Copa Libertadores, vinta con un suo gol contro il Palmeiras allo Stadio Monumental di Lima (Perù).
Con questa rete Danilo ha scritto un record unico nella storia: è il solo calciatore ad aver vinto due volte la Champions League (Real Madrid 15/16, 16/17) e due volte la Copa Libertadores (Santos 10/11 e Flamengo 24/25). Mai nessuno ce l'aveva fatta prima di lui.
Sono da menzionare anche degli altri eventi di questo 2025:
Se vi vengono in mente altri eventi emozionanti, scriveteli nei commenti!
📸 Carlos Rodrigues - 2025 Getty Images









































