Il fondatore del gemellaggio Lepore: “Nacque tramite corrispondenza su Supertifo. Non capisco la grande affluenza al San Nicola senza la competizione” 🎥 | OneFootball

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·07 de novembro de 2024

Il fondatore del gemellaggio Lepore: “Nacque tramite corrispondenza su Supertifo. Non capisco la grande affluenza al San Nicola senza la competizione” 🎥

Imagem do artigo:Il fondatore del gemellaggio Lepore: “Nacque tramite corrispondenza su Supertifo. Non capisco la grande affluenza al San Nicola senza la competizione” 🎥

Domenica di festa per la tifoseria del Bari, che, in occasione della tredicesima giornata valida per il campionato di Serie B, rinnoverà lo storico gemellaggio con quella della Salernitana. Un appuntamento che si rafforza anno dopo anno, con il legame tra le due realtà del Meridione italiano cominciato ben 41 anni fa.

Ai nostri microfoni, durante la puntata di ieri sera di PianetaBari Talk, è intervenuto il fondatore del gemellaggio. Si tratta di Ciccio Lepore, capo degli “UCN Ultras Bari 1976” – i famosi «teschi alati» – per oltre dieci anni, che ci ha raccontato le origini del gemellaggio tra le tifoserie di Bari e Salernitana. Clicca qui per iscriverti al nostro canale YouTube.


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Alle origini del gemellaggio di Bari e Salernitana

«Nel lontano 1983 noi ultras del Bari avevamo un gemellaggio con i tifosi della Lazio e del Torino, ma in questo geo-tifo mancava una città del Sud, oltre che una tifoseria, simile alla nostra» racconta Lepore, che aggiunge: «A quei tempi facevo corrispondenza su Supertifo, un inserto del Guerin Sportivo con foto di altre tifoserie, con Ciccio Rocco, che era uno dei capi della curva della Salernitana. Guardavo Salerno come una città a noi vicina, sul mare, passionale e calorosa come la nostra. Mi allettava l’idea di poter stringere un gemellaggio con loro».

Lepore prosegue nel suo racconto: «Scrissi a Rocco, poi in un Salernitana-Taranto i tarantini furono accolti in maniera non benevola, con il nostro compiacimento essendo una squadra a noi rivale. Scaturì così ancora di più la simpatia con loro, suggellata poi dal gemellaggio nel 1983. Noi retrocedemmo in C quell’anno, dopo l’annata stupenda con il Bari di Catuzzi seguita dalle cessioni di Iorio e Frappampina. Poi nacque nel 1988 quello con la Reggina, anche lì tramite corrispondenza personale con il loro capo Ciccio Casciano».

La maggiore soddisfazione del gemellaggio tra Bari e Salernitana è che resiste col tempo: «Oggi è più facile raccontare i legami rotti che quelli saldi, ma il nostro dura da 41 anni. È un gemellaggio tra due città, non solo tifoserie. Ha partorito tante situazioni molto belle, ad esempio matrimoni tra baresi e salernitani. È una giornata particolare da vivere con gioia e serenità, al di là del risultato. Poi chiaramente non nascondo che deve sempre vincere la squadra del cuore, quindi il Bari. ».

Lepore conclude: «Tuttavia ritengo che i De Laurentiis ci hanno tolto l’anima. Con l’attuale proprietà, a Bari manca la competizione calcistica. Sono sorpreso e non capisco la gran mole dei tifosi che ancora frequenta lo stadio. 7.000 abbonati sono tanti, poi c’è grande affluenza ogni partita. Oggi forse andare allo stadio è più un discorso di moda e non avere un cuore di tifoso. Forse non tutti sanno che noi non possiamo sognare: abbiamo un limite e questo è terribile. Io ad esempio non vado al San Nicola da 2 anni».

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