Calcio e Finanza
·25 de maio de 2025
Il Napoli di De Laurentiis nei bilanci: due scudetti, 3,5 miliardi di ricavi e conti in utile

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·25 de maio de 2025
«20 anni di passione, di sfide, di sogni trasformati in realtà, dai campi di periferia alle notti europee. Cinque trofei alzati al cielo, uno Scudetto che ci ha riportato sul tetto d’Italia dopo 33 anni di attesa. 20 anni colmi di una passione irresistibile e che continua a battere in tutti i cuori azzurri. La storia continua!». Con queste parole, lo scorso settembre, il Napoli ha celebrato i 20 anni targati Aurelio De Laurentiis.
Una gestione partita da lontano, nel 2004/05 con il campionato di Serie C 1, e culminata nei due scudetti, il primo con Luciano Spalletti nel 2022/23 e il secondo festeggiato venerdì con Antonio Conte alla guida del club partenopeo. Nel corso degli anni, Aurelio De Laurentiis ha consolidato un modello di business che gli ha consentito di fare registrare risultati economico finanziari di altissimo livello, tanto da posizionare il Napoli al primo, secondo e terzo posto nella classifica degli utili record in Serie A.
In questi 20 anni di gestione, il Napoli di Aurelio De Laurentiis ha messo insieme ricavi per oltre 3,5 miliardi euro, di cui quasi 700 milioni dalle plusvalenze: su tutti Higuain (Juventus), Cavani (PSG) e Jorginho (Chelsea). Dopo il ritorno in Serie A, a partire dal 2009 il fatturato del club partenopeo ha toccato quota 100 milioni di euro, andando costantemente a crescere. Tolti i primi anni tra Serie C, Serie B e il ritorno in Serie A, si possono sostanzialmente individuare due epoche diverse a livello temporale:
Guardando al risultato netto, dal 2005 a oggi il Napoli di De Laurentiis ha chiuso otto bilanci in rosso e dodici esercizi in utile. Il record negativo risale al 2021, con un rosso di 58 milioni di euro, mentre il miglior risultato netto positivo è quello del 2023. Nell’anno dello Scudetto, il Napoli ha fatto registrare l’utile record della sua storia e il più alto mai fatto segnare nella storia della Serie A: 79,7 milioni di euro. Complessivamente, durante questi 20 anni si registrano utili complessivi per 141,6 milioni di euro. Risultati che hanno portato anche a una solida posizione in termini di liquidità e patrimonio netto (entrambi oltre i 200 milioni di euro al 30 giugno 2024), il tutto a fronte di un investimento complessivo pari a soli 16 milioni come finanziamenti nei primi anni di gestione, oltre a mantenere un indebitamento decisamente contenuto: al 30 giugno scorso l’indebitamento complessivo era pari a 240 milioni, rispetto tuttavia a crediti per 120 milioni e con un debito per le banche da 50 milioni non ancora utilizzati.
Il tutto in attesa di scoprire i dati legati al bilancio della stagione 2024/25: i ricavi sono calati considerando l’assenza della Champions League, i costi sono aumentati a causa del mercato ma la plusvalenza di Kvaratskhelia lo scorso gennaio ha permesso quantomeno di rientrare di una corposa parte delle spese, chiudendo probabilmente in rosso ma mantenendo il risultato aggregato della gestione De Laurentiis in positivo. Con un conto delle plusvalenze che così hanno superato i 750 milioni di euro nell’era De Laurentiis.
I risultati raggiunti durante la gestione De Laurentiis, hanno consentito al patron del Napoli di remunerare adeguatamente il CdA. Compensi che rimangono “in famiglia”, considerando che la maggior parte degli amministratori della società appartiene alla famiglia di Aurelio De Laurentiis.
Negli anni, il compenso ai membri del consiglio d’amministrazione è rimasto alto e stabile a partire dal 2011. Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2024, i compensi sono stati pari a oltre 2,7 milioni di euro, in aumento del 8% rispetto ai 2,5 milioni ricevuti nel corso della stagione 2022/23.
Nelle 20 stagioni in cui Aurelio De Laurentiis è stato alla guida del Napoli, i compensi per il CdA sono stati pari a complessivi 42,7 milioni di euro. Nei primi quattro esercizi, gli amministratori non hanno ricevuto alcun compenso: dopo i 240mila euro del 2009, poi, dal 2011 sono stati 42,5 i milioni di compensi, con una media di oltre 3 milioni a stagione considerando appunto solo le stagioni dal 2011 in avanti.
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