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·18 de maio de 2025
Il Napoli si ferma ai legni, ma Baroni ferma l’Inter. Ora è tutto in 90′

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·18 de maio de 2025
Il calcio è vita e, come succede lungo il corso della nostra esistenza, ci sono degli sliding doors contorti (e affascinanti) del destino che ne governano i meccanismi, gli intrecci. Un allenatore ex interista ferma il Napoli per fare un favore ad Inzaghi, mentre negli stessi istanti (convulsi) un ex campione azzurro stoppa l’Inter per regalare (e posticipare di un turno, l’ultimo) una grande gioia al gruppo Conte. Storie che si incrociano in questa esaltante lotta scudetto che prende i contorni a un romanzo venuto fuori dalla penna di uno scrittore di thriller… Gli azzurri pareggiano contro gli emiliani al Tardini con il punteggio di 0-0 mentre l’Inter pareggia contro la Lazio a Milano e rimanda tutto all’ultima giornata. Negato un rigore nel finale a Neres, ma il contatto è stato “macchiato” da un fallo precedente di Simeone su Circati.
Il Napoli colpisce un palo e due traverse e non riesce a segnare a Parma, ma l’Inter pareggia con la Lazio e Conte resta primo in classifica a una giornata dalla fine del campionato (a +1). Le occasioni più clamorose per Anguissa, Politano e McTominay. Nel finale rigore dato al Napoli e poi tolto dal Var. Il Parma sale a quota 33 punti ma non è ancora aritmeticamente salvo. Nel finale espulsi Conte e Chivu
Il Napoli non è andato oltre lo 0-0 in casa del Parma nella 37a giornata di Serie A, ma a differenza dell’Inter – fermato sul 2-2 in casa dalla Lazio – il pareggio ha un forte profumo di vittoria. Gli Azzurri di Conte hanno mantenuto il punto di vantaggio in testa alla classifica sui nerazzurri, ma devono ringraziare il laziale Pedro autore di una doppietta a San Siro con il rigore del definitivo pareggio realizzato al 90′. Agli uomini di Inzaghi non sono bastati i gol di Thuram e Dumfries per completare il sorpasso su un Napoli fermato anche da tre legni al Tardini.
Il Napoli rientra in campo dopo l’intervallo con la notizia del vantaggio dell’Inter a San Siro e un primo tempo senza particolari squilli e un urlo strozzato in gola alla mezz’ora, con il palo (dopo una giocata sontuosa) di Anguissa. I primi istanti della ripresa sono confusi: gli azzurri appaiono disorientati e il Parma prova subito ad approfittarne. Al 47’, una potente conclusione di Sohm dal limite costringe Meret a un grande intervento.
La squadra di Conte ritrova gradualmente il controllo del gioco. Al 58’ Raspadori, dalla linea di fondo, mette alla prova i riflessi di Suzuki. Sulla prosecuzione dell’azione, Politano calcia un tiro-cross che sfiora il vantaggio, scheggiando la traversa.
Problemi per il Parma al 60’: Chivu è costretto a sostituire Leoni per un fastidio muscolare, inserendo Hainaut e spostando Delprato al centro della difesa. Conte risponde attingendo alla panchina: entrano Neres e Billing al posto di Raspadori, con l’obiettivo di aumentare il peso offensivo nell’ultima parte della gara.
Al 71’ arriva il terzo legno per il Napoli: una punizione perfetta di McTominay sembra destinata all’incrocio, ma Suzuki riesce con un tocco provvidenziale a deviare quel tanto che basta per favorire l’intervento della traversa.
La squadra partenopea non riesce a concretizzare, mentre da Milano arriva la notizia del pareggio firmato da Pedro. L’illusione dura poco: Dumfries rilancia immediatamente l’Inter. Conte tenta il tutto per tutto inserendo Ngonge e Simeone per Politano e Lukaku.
Il finale è caotico, pieno di interruzioni e nervosismo. Il Parma si chiude a riccio, il Napoli spinge ma è stanco. Al secondo gol di Pedro e con l’annuncio del recupero, esplode la tensione in panchina: ne fanno le spese entrambi gli allenatori, espulsi da Doveri.
Al 90’ Billing riparte con caparbietà, serve Simeone che allarga su Neres. L’esterno brasiliano salta Lovik, che lo trattiene in area. Doveri assegna il rigore, ma interviene il VAR: viene ravvisato un fallo precedente di Simeone su Circati. Dopo l’on-field review, l’arbitro annulla la decisione.
Con il fischio finale arrivato da San Siro, Conte richiama all’attenzione i suoi uomini dalle scalinate dello spogliatoio: “Massima concentrazione”. Finisce 0-0. Un punto che, in un contesto così teso, può comunque andar bene.
Come accennato in precedenza, Chivu e Baroni, allenatori di Parma e Lazio, hanno avuto l’opportunità di riavvolgere il nastro del tempo e – per oltre novanta minuti – si sono riappropriati del loro passato glorioso, rispettivamente all’Inter e al Napoli. D’altronde, non si dice sempre che capire il passato è un buon metodo per affrontare il presente?
L’Inter getta via la chance del sorpasso, non approfitta dello 0-0 del Napoli a Parma e si fa fermare sul 2-2 dalla Lazio a San Siro. Segna Bisseck agli sgoccioli del primo tempo, pareggia Pedro a una ventina di minuti dalla fine, nuovo vantaggio di Dumfries e secondo pareggio sempre di Pedro al 90′ su rigore (tocco di braccio in area di Bisseck punito dopo un on field review). Inter seconda a -1 dal Napoli, la lotta Scudetto si decide all’ultima giornata, su quel ramo del lago di Como (per i nerazzurri), e nel tempio di Fuorigrotta (per gli uomini di Conte, contro il Cagliari ampiamente salvo di Davide Nicola).
PARMA (3-5-2): Suzuki 7; Balogh 6, Leoni 7 (dal 63′ Hainaut 6.5), Circati 6.5; Delprato 6, Sohm 6.5, Keita 6, Hernani 6.5 (dal 75′ Bernabé 6), Valeri 6 (dall’85’ Ondrejka NG); Bonny 6 (dall’85’ Djuric NG), Pellegrino 6 (dall’85’ Lovik). All. Chivu 6
NAPOLI (4-4-2): Meret 6.5; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6.5, Olivera 6, Spinazzola 6 (dall’86’ Mazzocchi NG); Politano 5.5 (dall’80’ Ngonge NG), Anguissa 6.5, Gilmour 5.5 (dal 68′ Neres 6), McTominay 6.5; Lukaku 5 (dall’80’ Simeone NG), Raspadori 6 (dal 68′ Billing 5.5). All. Conte 6.