Calcio e Finanza
·11 de agosto de 2025
Il TAS respinge il ricorso: il Crystal Palace escluso dall’Europa League

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·11 de agosto de 2025
La battaglia legale del Crystal Palace per assicurarsi un posto in Europa League si è conclusa con una sconfitta. Secondo quanto annunciato dal TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport), i freschi vincitori del Community Shield saranno ammessi alla Conference League, la terza competizione europea per club.
Il club londinese – che si era qualificato all’Europa League 2025/26 vincendo la FA Cup – si era rivolto al Tribunale Arbitrale dello Sport dopo che l’organo di controllo finanziario dei club (CFCB) aveva stabilito che dovesse retrocedere in Conference League, non avendo predisposto entro la scadenza del 1° marzo le misure necessarie per rispettare le norme sulla multiproprietà di club.
Il Palace aveva fatto ricorso contro tale decisione, ma oggi il TAS ha stabilito che la decisione rimarrà invariata e che il club dovrà partecipare al turno di qualificazione della terza competizione europea. Questo significa che il Nottingham Forest giocherà in Europa League al suo posto. Il verdetto rappresenta un duro colpo anche sul fronte economico per il Palace, che potrebbe perdere tra i 20 e i 25 milioni di euro rispetto ai premi previsti per la partecipazione all’Europa League.
Il club esaminerà le motivazioni complete della sentenza e non esclude un’ulteriore azione legale per ottenere un risarcimento. La società riteneva di avere solide argomentazioni e considerava assurdo essere esclusa dall’Europa League per questioni legate alla multiproprietà. Secondo la difesa, l’ex azionista John Textor, proprietario del Lione — anch’esso qualificato per l’Europa League —, aveva venduto la sua quota nel Palace lo scorso mese e non aveva mai avuto alcuna influenza decisionale nel club di Premier League.
Da parte sua il TAS avrebbe ritenuto, in senso strettamente giuridico, che il Palace non abbia messo in atto le misure richieste entro la scadenza del 1° marzo. Le norme UEFA non consentono flessibilità o eccezioni per i club i cui azionisti cedono le proprie quote dopo il 1° marzo, ma prima dell’inizio della nuova stagione. «Dopo aver esaminato le prove, il Panel ha rilevato che John Textor, fondatore di Eagle Football Holdings, deteneva azioni in Crystal Palace e Olympique Lione ed era un membro del Consiglio di Amministrazione con influenza decisiva su entrambi i club al momento della data di valutazione dell’UEFA», si legge nella nota del TAS.
Fonti interne al Palace hanno dichiarato al quotidiano inglese Times di essere sicuri del fatto che la UEFA non avrebbe adottato una linea così rigida se si fosse trattato di un grande club europeo come il Barcellona o il Manchester United.