Juventusnews24
·20 de novembro de 2025
Infortunio Vlahovic: cosa hanno in mente Spalletti e lo staff per Fiorentina e Bodo/Glimt. Svelata la strategia per la gestione dell’attaccante

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L’allarme rosso non è scattato, ma la spia della riserva è accesa. Dusan Vlahovic è rientrato a Torino con un souvenir sgradito dagli impegni con la Nazionale serba: un sovraccarico agli adduttori che tiene col fiato sospeso la Juventus. Sebbene l’entità del problema sia definita piccola dallo staff medico, la gestione del centravanti nei prossimi giorni sarà un vero e proprio rompicapo per Luciano Spalletti.
La prima incognita riguarda l’immediato. Sabato 22 novembre, la Signora è attesa al “Franchi” per la sfida contro la Fiorentina. Una partita mai banale per l’ex di turno. Al momento, le condizioni di Vlahovic non destano eccessiva preoccupazione per il match di campionato, ma la sua convocazione non è ancora scontata.
Gli allenamenti di oggi e domani saranno decisivi: Spalletti e lo staff medico valuteranno la risposta del muscolo alle sollecitazioni. Se non ci saranno rischi, il numero 9 partirà per la Toscana, ma la vera partita si gioca sul tavolo della strategia a lungo termine.
Secondo quanto riportato da Sky Sport, la vera preoccupazione che aleggia alla Continassa non riguarda la gara di Firenze, ma quella immediatamente successiva. Martedì prossimo, la Juve volerà oltre il Circolo Polare Artico per sfidare il Bodø/Glimt in una gara di Champions League da vincere a tutti i costi.
Il nemico numero uno, però, non è la squadra norvegese, ma l’Aspmyra Stadion. L’impianto dispone di un campo in erba sintetica, una superficie che, unita alle condizioni climatiche avverse e al freddo pungente, sollecita in modo anomalo muscoli e articolazioni.
Per un giocatore con la struttura fisica di Vlahovic, già alle prese con un sovraccarico, giocare su quel terreno rappresenta un rischio altissimo di infortunio serio. Per questo motivo, prende corpo l’ipotesi di una gestione conservativa: il bomber potrebbe essere preservato in vista della trasferta norvegese, o gestito con il contagocce tra Firenze e la coppa. Spalletti non può permettersi di perdere il suo leader tecnico per un lungo periodo: meglio un turno di riposo oggi che un mese di stop domani.









































