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Marco Alessandri·11 de novembro de 2025
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Marco Alessandri·11 de novembro de 2025
Da pochi giorni Inter e Milan sono diventate proprietarie di San Siro. Un passo necessario, che apre la strada alla nuova era delle due milanesi.
Per anni si è discusso se restaurare lo storico impianto, oppure costruirne uno nuovo. Certo, pensare di abbattere uno stadio come il Meazza, teatro di alcune tra le più epiche partite che si ricordino, fa scendere una lacrima anche al più distaccato dei tifosi.
La questione, però, è economica. Ammodernare San Siro - un po' come fatto dal Real Madrid con il Bernabeu - avrebbe dei costi esorbitanti, oltre al fatto che costringerebbe Inter e Milan ad emigrare per le partite casalinghe in uno stadio vicino e meno capiente per tutto l'arco dei lavori, riducendo del 50-70% i ricavi per quel periodo. Il Real, per dire, lo aveva fatto "sfruttando" il Covid e - dunque - l'impossibilità di portare tifosi allo stadio.
Ma come cambieranno, allora, i ricavi per i due club, una volta ultimati i lavori? A fare un quadro è Calcio&Finanza, che rende chiaro il motivo per cui Inter e Milan abbiano scelto di intraprendere questa strada. Per farlo, sono stati presi i dati dei ricavi di vari club relativi all'ultimo anno nel vecchio impianto e al primo nel nuovo.

Tra questi Juventus, Atalanta e Udinese, ma anche Tottenham, Arsenal e Real. Lo scenario è chiaro: in tutti i casi l'aumento è stato vertiginoso, addirittura del 171.3% per la Juventus e del 138.5% per il Tottenham, non certo il primo club che viene in mente quando si pensa alla Premier League.
Ottimi anche i risultati delle altre due italiane, che pur non avendo un bacino di tifosi ampio quanto i big club presenti nella graduatoria, hanno comunque alzato del 77.9 e del 60% i propri ricavi.
Normale, allora, pensare che due società storiche come Inter e Milan - tra le più titolate e seguite al mondo - possano incrementare non di poco i propri guadagni. Secondo una stima di Transfermarkt, dal nuovo impianto i due club otterranno a testa 180 milioni l'anno, contro gli 80 (ma sommati tra tutte e due) di oggi.

Ma come si arriva a un aumento tanto importante? La risposta è da collegare a più fattori. Il naming rights - vale a dire la possibilità di dare all'impianto il nome di uno sponsor - che nelle idee di Inter e Milan porterà tra i 25 e i 30 milioni (ben più di quanto accade a Torino con la Juventus, che da Allianz riceve tra i 7 e i 10 milioni); l'aumento del costo di abbonamenti e biglietti e di tutto ciò che riguarda la match-day experience; la possibilità di sfruttare l'impianto per altri eventi, anche al di fuori del calcio.
E per chi storce il naso, basti pensare che nel 2023/24 Inter e Milan hanno ottenuto da ogni spettatore rispettivamente 40,96 e 36,35 euro di media: la Juventus 66,36, Real e PSG addirittura 137,33 e 133,07 euro. Un abisso, che poi si rifà sui conti del club.
Il futuro, insomma, deve passare per tutto ciò. In un Paese in cui si è investito in nuovi impianti quattro volte meno dell'Ungheria e dieci rispetto a Francia e Inghilterra, il passo di Inter e Milan è necessario. Con buona pace di chi ancora crede in un calcio romantico, nel quale uno stadio come San Siro non verrebbe mai abbattuto.
📸 STEFANO RELLANDINI - AFP or licensors









































