Calcio e Finanza
·17 de abril de 2025
Inter, Marotta: «Col Barça non siamo sfavoriti. Bologna gara più importante dell'anno»

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·17 de abril de 2025
«Raggiungere la semifinale di Champions League è motivo di grandissimo orgoglio per il club, per i nostri tifosi e la proprietà ma soprattutto per il nostro allenatore che ha grandissimi meriti in questo risultato e soprattutto per la squadra. È un momento particolarmente felice che però non è la fine di un percorso che ci vede ancora protagonisti in tre competizioni». Lo ha detto il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, intervistato da Sky Sport.
«Giudizio sulla stagione? Indipendentemente da quello che sarà il risultato finale è da annoverare come una stagione molto positiva che è la continuità di un percorso iniziato qualche anno fa, di un ciclo che coincide con l’arrivo di Inzaghi che ci vede protagonisti in Europa come mai siamo stati e questo ci lusinga molto, siamo protagonisti in Italia e quindi credo che questa stagione sia da annoverare positivamente», ha proseguito il presidente nerazzurro.
«Giusto provare a vincere tutto? Noi siamo l’Inter, c’è una storia alle spalle, un palmares ricco di successi in tutte le competizioni in cui oggi siamo protagonisti, quindi, è obbligatorio dire partecipiamo a questa competizione per cercare di vincere. Ancora adesso siamo in un punto interlocutorio. Domenica abbiamo un appuntamento importante a Bologna, secondo me la partita più importante dell’anno contro una squadra che a sua volta considererà altrettanto importante questa gara e quindi ci giochiamo una fetta di un’altra competizione che è il campionato ma l’Inter è abituata e deve abituarsi ancora di più a competere ogni tre giorni in competizioni di questo livello».
«Bologna? Sicuramente è una fase ancora interlocutoria, i punti a disposizione sono ancora tanti quindi, può capitare di tutto ma è una tappa fondamentale per noi perché giochiamo con una delle squadre più in forma di questo momento. Noi siamo reduci da questo stress psicofisico perché la vittoria di ieri è frutto di un grandissimo sacrificio e abnegazione di tutta la squadra e dello staff ma noi dobbiamo essere campioni fino in fondo e sapere che il nostro ruolo impone di doversi superare anche affrontando in competizioni diverse da un giorno all’altro squadre di valore. Il Bologna è una squadra di valore e quindi noi dobbiamo partire da questo concetto».
«I meriti di Inzaghi? Considero Inzaghi un allenatore giovane che però ha coniugato in se tantissimi valori e qualità: quello di essere un vincente o quantomeno di cercare sempre la vittoria e questo lo pone in un ruolo sicuramente importante, quello di essere un buon allenatore dal punto di vista tattico e della preparazione ed è altrettanto bravo nel gestire un gruppo che è con lui ormai da qualche anno e che a sua volta è cresciuto in questi anni acquisendo una mentalità diversa rispetto all’inizio frutto anche dell’esperienza vissuta, anche dalle sconfitte, cogliendo da queste un’opportunità di crescita. Lui ha un contratto di un anno ancora ma questo porta al fatto che è giusto che un allenatore non vada in scadenza, almeno per la mia mentalità, quindi con lui sicuramente ci siederemo a “bocce ferme” per prolungare il contratto ma come nel passato sarà un incontro veloce e piacevole nel quale troveremo un accordo in modo tranquillo».
«Lautaro? Il contratto ha siglato un rapporto di un grandissimo senso di appartenenza tra il calciatore e il club, suggellato dal fatto che lui è il nostro capitano e il capitano deve avere delle qualità ancora maggiori. Credo che sia cresciuto calcisticamente e come uomo e oggi è veramente il nostro leader senza dimenticare tutti gli altri ovviamente, ma lui ha avuto una crescita molto evidente dal punto di vista esponenziale».
«La Champions un coronamento a livello personale? È chiaro che vincere la Champions forse è l’unica cosa che mi manca, quindi sarebbe un motivo di grande soddisfazione. Io lo considero un sogno ma siccome i sogni spesso si avverano dobbiamo crederci. Sono certo che questa è una squadra che ci può togliere tante soddisfazioni e che non partiamo sfavoriti rispetto al Barcellona perché abbiamo l’obbligo di credere in noi stessi e nelle nostre capacità», ha concluso Marotta.