Inter News 24
·08 de janeiro de 2025
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Cosi l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport sul progetto Inter U23.
INTER U23– «Oaktree non era a Riad, almeno coi suoi diretti rappresentanti nel Cda, ma il mancato primo titolo americano non sposta di un millimetro il progetto globale attorno all’Inter. La proprietà Usa guarda all’espansione commerciale su scala mondiale, ma non vuole dimenticare neanche le origini. E, quindi, quella cosa sacra chiamata vivaio: la prossima stagione prenderà definitivamente forma anche nella Milano nerazzurra il progetto dell’U23. La seconda squadra è da sempre un pallino del presidente Beppe Marotta che spinse il progetto in prima persona già in epoca juventina. Già prima del viaggio in Arabia, in viale della Liberazione erano giorni di intense riunioni ed approfondimenti, la pratica continuerà ad essere approfondita nel post Riad»
«Se il referente dovrebbe essere Dario Baccin, l’attuale vice del direttore sportivo Piero Ausilio, si cerca comunque un modo per ovviare al deficit di strutture di proprietà del club. La casa più probabile per la nuova creatura nerazzurra è lo stadio Breda di Sesto San Giovanni: sarebbe la possibile sede sia degli allenamenti sia delle partite. L’altra opzione, l’U-Power Stadium di Monza. Solo in un secondo tempo si passerà dalla teoria alla pratica, con la costruzione della rosa. Negli ultimi anni molti dei giovani allevati a Interello sono stati ceduti a titolo definitivo e, per questo, si è molto ristretto il bacino dei possibili prestiti. Contemporaneamente, si passerà alla definizione della guida tecnica, con un nome in pole: Christian Chivu, tripletista nerazzurro, ha già allenato la Primavera lasciando ottime sensazioni»