Calcionews24
·01 de setembro de 2025
Inter Udinese pagelle: Solet è un muro, Davis un panterone; Bisseck e Sucic bocciati totalmente. Lautaro, ma che partita hai fatto?

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·01 de setembro de 2025
Una lezione di umiltà, una sconfitta che fa rumore e che riporta l’Inter con i piedi per terra. La caduta casalinga contro un’Udinese “operaia” e cinica non è solo un passo falso, ma un campanello d’allarme che mette a nudo tutte le fragilità di una squadra ancora a metà del guado. La rivoluzione di Chivu, dopo l’esordio scintillante, si scontra con la dura realtà di un campionato in cui la fisicità e l’organizzazione possono battere la tecnica. Le pagelle del giorno dopo sono impietose e raccontano la storia di una serata storta, in cui a salvarsi sono in pochi e a deludere sono soprattutto gli uomini più attesi.
TOPOGECHIKA SOLET (Udinese) – IL MURO FRANCESE CHE ANNULLA L’INTER Voto: 7.5 È l’eroe inaspettato della serata, il gigante che si prende la scena e ammutolisce San Siro. La sua è una prestazione sontuosa, un monologo difensivo che annienta l’attacco nerazzurro. La Gazzetta dello Sport lo incorona migliore in campo senza esitazioni: «Se c’era un modo per far mangiare le mani ai dirigenti interisti, eccolo qua: il francesone “segna” almeno tre gol, salvando da maestro». Annulla Lautaro, mura Thuram e guida il reparto con una personalità da veterano. Una notte da padrone assoluto, che lo consacra come uno dei migliori difensori del campionato.
KELECHI DAVIS (Udinese) – IL PANTERONE CHE FA A SPORTELLATE E SEGNA Voto: 7.5 Se Solet è il muro, lui è il grimaldello che scardina la difesa dell’Inter. Una partita di sacrificio, sportellate e una freddezza glaciale dal dischetto. La Gazzetta dello Sport ne esalta la fisicità: «Quando pianta il fisico davanti al pallone, non c’è nerazzurro che riesca a spostarlo. Il panterone elargisce sponde ed è gelido sul rigore». Il duello rusticano con Acerbi è uno dei leitmotiv della partita, un combattimento di kickboxing da cui esce vincitore. Lotta, fa salire la squadra e, quando serve, non sbaglia.
FLOPYANN BISSECK (Inter) – I SOLITI, VECCHI DIFETTI Voto: 4.5 Un passo indietro preoccupante, una prestazione che ripropone tutti i limiti già visti in passato. La sua serata è un concentrato di disattenzioni e leggerezze. Il Corriere dello Sport è impietoso: «Concede troppo spazio sul primo gol, ma non è l’unica disattenzione di giornata. Perde troppo spesso le distanze e i duelli in campo». La Gazzetta rincara la dose: «I soliti, vecchi problemi della casa: la marcatura è sempre larga, lascia troppo spazio ad Atta nell’azione del gol e latita anche nella spinta». Bocciato senza appello.
LUKA SUCIC (Inter) – IL FRATELLASTRO DEL FENOMENO Voto: 4.5 Dopo l’esordio da sogno contro il Torino, arriva la prima, vera delusione. Schierato a sinistra, un ruolo che «mastica meno», il giovane croato si perde, tra errori banali e un’insicurezza che non ti aspetti. La Gazzetta dello Sport lo definisce «il fratellastro del Petar che ha incantato col Toro», sottolineando come da un suo errore nasca l’azione che porta al gol di Davis. Una serata da dimenticare, che ne frena bruscamente l’ascesa.
LE CONTRADDIZIONI
LAUTARO MARTÍNEZ – GENIO E INCOERENZA, IL TORO SI È INCEPPATO Voti: 6 (Corriere dello Sport e Tuttosport) – 5 (Gazzetta dello Sport) Il capitano divide la critica. Per il Corriere e Tuttosport, la sua prestazione è sufficiente, salvata da una «magia in mezzo al campo» che dà il via all’azione del gol di Dumfries. Per la Gazzetta, invece, è da 5 pieno, perché dopo quella giocata «mostra il suo lato nervoso. E quando il Toro si imbizzarrisce, si inceppa fino a diventare dannoso». La verità è che, dopo un inizio da leader, si è perso in un nervosismo che ha contagiato tutta la squadra.