Jacobelli: «Inzaghi come Re Mida! Un vanto per l’Inter e la scuola di Coverciano» | OneFootball

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·20 de abril de 2025

Jacobelli: «Inzaghi come Re Mida! Un vanto per l’Inter e la scuola di Coverciano»

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Jacobelli celebra il lavoro di Simone Inzaghi, sottolineando come l’allenatore piacentino sia diventato il vero motore dell’Inter moderna, capace non solo di ottenere risultati sul campo ma anche di incidere in modo determinante sul piano economico. Il giornalista ne ha parlato tra le colonne di Tuttosport.

MIGLIORATE LE ENTRATE ECONOMICHEXavier Jacobelli elogia il lavoro di Simone Inzaghi, sottolineandone l’importanza strategica per l’Inter, sia dal punto di vista economico che tecnico: «Si scrive Inzaghi, ma si legge Re Mida», afferma Jacobelli, riferendosi alla straordinaria capacità del tecnico di valorizzare la presenza in Champions League: «In quattro stagioni, quasi 350 milioni di euro sono entrati nelle casse nerazzurre grazie al percorso europeo guidato dal tecnico piacentino». Ma il cosiddetto “Effetto Simone” si estende anche alla tifoseria. Jacobelli evidenzia come l’entusiasmo intorno all’Inter sia alle stelle, con una media di 73mila spettatori a partita e oltre 1,6 milioni di presenze stagionali tra campionato e coppe: : «Nella semifinale con il Barça non entrerà nemmeno uno spillo». Tutto questo, mentre l’Inter affronta un aprile di fuoco, con la sfida di Bologna, il derby col Milan, Roma e Barcellona: «Gara odierna compresa, è al settimo impegno in ventuno giorni».


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Inzaghi tra i migliori allenatori al mondo nel 2025! Senza dubbi

APPREZZATO IN TUTTA EUROPA – In un panorama calcistico in trasformazione, Inzaghi si impone come un punto fermo: «Nell’anno di grazia 2025, Inzaghi si propone come uno dei migliori in assoluto». Scrive ancora Jacobelli: «Un vanto dell’Inter e della scuola tecnica di Coverciano. Le due semifinali di Champions raggiunte, con la possibilità di accedere a una terza, lo proiettano nella storia nerazzurra al fianco di Helenio Herrera». Il giornalista conclude con un riferimento al soprannome nato da un episodio durante Juventus-Inter: «È stato ribattezzato Demone, da quella volta che fulminò Chiesa con lo sguardo, ma anche per le sue intuizioni tattiche, come Calhanoglu regista o i 20 lanci lunghi di Sommer”per eludere il pressing del Bayern Monaco. Una consacrazione definitiva per un allenatore che, tra critiche e successi, ha saputo prendersi l’Inter e trascinarla in alto».

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