Calcionews24
·12 de junho de 2025
Juve, alla scoperta del metodo Comolli: scouting mirato sui giovani da valorizzare e ricerca nei campionati ‘minori’

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·12 de junho de 2025
La Juve ha accolto Damien Comolli come nuovo direttore generale con l’ambizione di importare non tanto i nomi visti al Tolosa, quanto il metodo che li ha resi vincenti. Come riportato da Tuttosport, l’approccio è chiaro: uso intensivo dei dati, scouting mirato e valorizzazione di talenti giovani ma non acerbi. Durante i cinque anni al Tolosa, Comolli ha portato a termine 30 operazioni in entrata, l’83% delle quali riguardava giocatori sotto i 25 anni. Il target preferito era la fascia 21-25, considerata ideale per sviluppo e rivendita. I numeri parlano: quasi il 60% di questi calciatori ha aumentato il proprio valore di mercato, e nel 47% dei casi il valore è addirittura raddoppiato. Ma non si tratta solo di plusvalenze: tutti i profili selezionati sono rimasti al club almeno per una stagione, a conferma di un progetto fondato anche sulla stabilità e sulla crescita interna.
Esemplari in questo senso i casi di Logan Costa, comprato per 500mila euro e venduto per 18 milioni, o Thijs Dallinga, oggi al Bologna, prelevato a 2,5 milioni e ceduto a 15. L’altro caso emblematico è Zakaria Aboukhlal, ancora al Tolosa, preso per 2 milioni e oggi valutato sei volte tanto. Anche il bacino di scouting è significativo: solo il 10% degli acquisti è arrivato dai top 5 campionati europei, mentre il 67% è stato scovato in leghe “minori” ma ricche di potenziale come Olanda, Belgio, Scandinavia o addirittura Cipro. Questo modello, unito alla visione globale e alla precisione analitica, potrebbe aprire alla Juventus nuove strade di mercato, puntando su profili meno reclamizzati ma ad alto rendimento, in controtendenza con la pressione di acquisti mediatici e costosi.