Juve, Birindelli svela: «Mi farebbe piacere rivedere una Juventus più dominante: non tanto come risultati, ma come atteggiamento. Pisa in Serie A? Sono Strafelice» | OneFootball

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·27 de dezembro de 2025

Juve, Birindelli svela: «Mi farebbe piacere rivedere una Juventus più dominante: non tanto come risultati, ma come atteggiamento. Pisa in Serie A? Sono Strafelice»

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Juve, Birindelli si racconta: «Mi farebbe piacere rivedere una Juventus più dominante. Pisa in Serie A? Sono Strafelice»

Alessandro Birindelli, ex difensore cresciuto a Empoli e bandiera della Juventus per 11 anni, ha un legame speciale sia con Luciano Spalletti, suo compagno di squadra e poi allenatore agli inizi della carriera, sia con il Pisa, la squadra della sua città. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Birindelli ripercorre i suoi ricordi e analizza il momento attuale delle due squadre che si affronteranno in Serie A.

SPALLETTI «Luciano ha sempre avuto curiosità e determinazione, cercava sempre qualcosa di diverso: si inventò soluzioni nuove già nei primi anni da allenatore, quando abbiamo fatto la scalata dalla C fino alla Serie A. Aveva già mostrato intuizioni importanti, facevano parte del suo repertorio. Aveva sempre qualcosa da inventarsi».COMPAGNO E LEADER «Era un collante per noi giovani, un giocatore d’esperienza che aveva grande visione: a fine carriera aveva qualche problema fisico, però arrivava sempre prima con la testa, aveva delle letture diverse dagli altri. Dentro e fuori dal campo era un compagno che assicurava grande leadership».LA JUVE IN RICOSTRUZIONE «Io ho ricordi di una società e di una squadra forte, che aveva nel dna il “non mollare mai”, l’andarsi a cercare la vittoria con determinazione, anche in maniera “sporca”: a volte queste caratteristiche vengono un po’ meno e fa effetto per chi ha vissuto il club per anni in un’altra ottica. Fare paragoni però sarebbe stupido: cambiano i tempi, la comunicazione, le regole del gioco. Però mi farebbe piacere rivedere una Juventus più dominante: non tanto come risultati, ma come atteggiamento».COSA MANCA «La continuità nelle prestazioni. Le partite si possono perdere e vincere, però l’atteggiamento nell’affrontarle non può essere diverso ogni partita: una la affronto bene, quella dopo ho dei cali di tensione. Questo up and down non ci può essere. L’abitudine alla responsabilità di giocare per questa maglia la devi allenare tutti i giorni, con gente che ti ripete l’importanza di questo fattore».PISA IN A «Sono strafelice. Quando il Pisa era in Serie A con Anconetani andavo in Curva Nord a vedere le partite. Mi ricordo ancora bene Kieft, Dunga, Mannini in porta… Rivedere il Pisa in Serie A riempie di grande orgoglio».L’INSIDIA DELL’ARENA GARIBALDI «Le squadre che arrivano trovano un ambiente caldo, in campo si percepisce: sia per gli avversari che per chi indossa la maglia nerazzurra. I giocatori hanno un dovere importante verso i tifosi, perché non ti accompagnano solo durante la partita, ma anche durante la settimana: arrivano numerosi durante la rifinitura, ti accompagnano dall’albergo allo stadio. Chi arriva a Pisa e pensa di fare una passeggiata, trova delle difficoltà, come già è accaduto».


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