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·13 de maio de 2025

Juventus, quanto vale la Champions: il quarto posto per evitare il nuovo aumento di capitale

Imagem do artigo:Juventus, quanto vale la Champions: il quarto posto per evitare il nuovo aumento di capitale

La vittoria dell’Atalanta contro la Roma ha riportato le possibilità di qualificarsi alla prossima Champions League tutte nelle mani della Juventus. La squadra di Igor Tudor infatti con sei punti nelle ultime due partite centrerà matematicamente il quarto posto, indipendentemente dai risultati della Lazio, principale avversaria nella corsa Champions: i bianconeri infatti sono in vantaggio sui biancocelesti grazie agli scontri diretti (1-0 all’andata per la Juventus e 1-1 nel ritorno giocato lo scorso weekend) e anche in caso di arrivo a pari punti sarebbero davanti rispetto ai rivali.

La qualificazione alla prossima Champions League per la Juventus è importante non solo in termini di ricavi (visti i corposi premi della UEFA per la partecipazione), ma anche perché permetterebbe di evitare un nuovo aumento di capitale da parte degli azionisti. Nelle scorse settimane infatti il club bianconero, tenuto conto degli eventi del terzo trimestre dell’esercizio, tra i risultati sportivi e l’esonero di Thiago Motta, ha rivisto le stime sui possibili scenari per la stagione 2025/26, aprendo ufficialmente all’ipotesi di un nuovo aumento di capitale.


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Un riesame che ha evidenziato «un andamento trimestrale per l’esercizio in corso differente rispetto alle precedenti previsioni nonché maggiori margini di variabilità dei dati previsionali economici, finanziari e patrimoniali dell’esercizio corrente e di quello successivo». Per questa ragione, in ottica di prudenzialità, il CdA ha valutato che – come anticipato da Calcio e Finanza nei mesi scorsi – «potrebbe essere opportuno (ovvero potrebbe rendersi necessario negli scenari meno favorevoli esaminati in data odierna) un rafforzamento del profilo patrimoniale e finanziario della Società mediante aumento di capitale».

Questo aumento ammonterebbe «per un importo minimo a € 15 milioni (il versamento in conto futuro aumento di capitale già effettuato, ndr) e sino ad un importo massimo pari al 10% dell’attuale capitalizzazione di mercato», si legge ancora. Parliamo in sostanza di una cifra intorno ai 110-120 milioni di euro.

Il presupposto di partenza è che Exor – la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla la Juventus – si è resa disponibile a supportare il club. L’aumento di capitale, infatti, è per ora ventilato e non determinato, nell’ottica di una maggiore serenità in vista del prossimo esercizio. Se ci sarà o meno bisogno di ricorrervi, questo dipenderà da alcune variabili dei prossimi mesi. Ma quali?

Innanzitutto, la partecipazione alla prossima edizione dellaChampions League. Se la Juventus dovesse conquistare il quarto posto, potrebbe contare su quel minimo di circa 60/70 milioni di euro di ricavi che darebbero respiro al bilancio 2025/26, fondamentali in chiave bilancio. Basti pensare, ad esempio, che nei conti della semestrale al 31 dicembre 2024 il club bianconero ha registrato ricavi per 5,2 milioni dalla biglietteria delle gare di Champions League e ricavi da diritti tv UEFA per 64 milioni di euro, entrate che nella stagione 2023/24 ovviamente mancavano considerando la mancata partecipazione alle coppe europee in seguito alla squalifica da parte della UEFA.

Sullo sfondo, poi, resterebbero altre due opzioni per evitare l’aumento di capitale, due mosse da attuare in caso di mancata partecipazione alla Champions League: in primis un altro tema legato ai risultati sportivi, ovverosia i premi messi in palio dalla FIFA per il Mondiale per Club che, soprattutto per il passaggio dei vari turni, sono decisamente più ricchi rispetto a quanto stimato. Un percorso importante – se non addirittura superiore alle aspettative – consentirebbe di incamerare ricavi di alto livello. Infine, rimane la variabile del mercato. La finestra extra che si aprirà a inizio giugno consentirà di portare a termine operazioni in entrata o in uscita. Qualora dovessero essere ceduti calciatori importanti e generate relative plusvalenze (si può pensare, per esempio, ad Andrea Cambiaso in direzione Manchester City), la necessità di un aumento di capitale potrebbe venire meno.

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