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·19 de julho de 2024

La Juventus ha davvero bisogno di un Koopmeiners?

Imagem do artigo:La Juventus ha davvero bisogno di un Koopmeiners?

La Juventus è sicuramente la squadra italiana più attiva sul mercato. Diversi nomi importanti sono già stati ufficializzati, ma manca ancora qualche tassello da aggiungere. Koopmeiners è il sogno, il suo arrivo dipende però dalle uscite. E allora in vendita finiscono – ovviamente – i giovani che hanno più mercato. Soulé e Huijsen hanno già le valigie in mano, pronti a fare spazio a nomi più affermati. Sarà una mossa sensata rinunciare a questi due talentini?

In questi primi mesi estivi la Juventus è tornata a fare la voce grossa sul mercato, spinta dalla necessità di ricostruire una squadra che con gli anni ha perso il “lustro di un tempo”. A Cristiano Giuntoli il compito di mettere a disposizione di Thiago Motta le pedine giuste per il suo scacchiere. Qualcuna è già arrivata alla Continassa. L’ex direttore del Napoli ha chiuso quattro colpi: Douglas Luiz, Khéphren Thuram, Michele Di Gregorio e, ultimo in ordine cronologico, Juan Cabal. Qualcun’altra, invece, ha un costo importante, quasi proibitivo, e per regalarsela occorre rinunciare a giocatori già presenti in rosa, perlopiù giovani pronti ad esplodere.


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Il sogno è Teun Koopmeiners dell’Atalanta, ma la richiesta della Dea pari a 60 milioni di euro obbliga i bianconeri a cedere. Il sacrificio di Soulé o Huijsen per arrivare a profili più affermati come il centrocampista olandese ormai non è più solo un’idea. La domanda, dunque, viene spontanea: è davvero necessario rinunciare a questi ragazzi, ormai trattati come merce di scambio? Ma soprattutto, la presenza di un Koopmeiners è così fondamentale in questa Juve?

Koopmeiners costa tanto (e non stiamo parlando solo di soldi)

Dunque, ricapitolando, Koop è davvero necessario per la Signora? Sembra proprio di sì. In casa Juventus non ci sono dubbi: Cristiano Giuntoli e Thiago Motta lo vogliono a tutti i costi, tanto che per arrivare all’ex AZ sono disposti a cedere alcuni pezzi importanti della rosa. Il centrocampista olandese è il trequartista di cui la Juventus ha bisogno. Tuttavia, analizzando l’organico dei bianconeri, si notano a vista d’occhio altre urgenze strutturali. Uno dei punti fondamentali del calcio di Thiago Motta sono gli esterni, chiamati a dare grande ampiezza per favorire gli inserimenti dei centrocampisti.

Al momento l’organico a disposizione del tecnico italo-brasiliano ne conta tre all’attivo, di cui uno è Federico Chiesa in scadenza giugno 2025 e sulla lista dei partenti. Il reparto difensivo centrale, invece, può contare “solamente” su Bremer e Danilo, ma nessuno dei due ha nel proprio bagaglio tecnico la caratteristica di rompere la linea conducendo il pallone in costruzione.Insomma, manca qualcosa sicuramente a questa Juve. I punti su cui intervenire sono tanti e focali, occorre procedere quindi per priorità – e rinforzare la trequarti non lo è -.

Che Koopmeiners possa essere un giocatore fondamentale è vero tanto quanto lo siano il difensore centrale, gli esterni e l’attaccante di riserva. Se Michele Di Gregorio è stato considerato il portiere da prendere per le sue qualità in impostazione, allora la scelta di inserire tra i cedibili Dean Huijsen e Matías Soulé sembra essere priva di senso. Il giovane difensore centrale classe 2005 ha dimostrato di avere quelle caratteristiche “alla Calafiori”, mentre l’esterno argentino 21enne è stato uno dei migliori giovani in Europa – sicuramente in Italia – nel suo ruolo. Cedere entrambi e minare dunque due ruoli importantissimi ai fini del calcio di Motta per arrivare ad un solo tassello sulla trequarti è la scelta corretta? Alla fine sceglierà Giuntoli – per fortuna -, ma sicuramente andrebbe fatta qualche riflessione in più sui giovani con la valigia in mano.

Di cosa ha realmente bisogno la Juventus? Partiamo dalla difesa

La scelta tra i pali è stata forte e convinta. Lo stesso DS Adriano Galliani ha raccontato di come Cristiano Giuntoli l’ha contattato nel gennaio/febbraio scorso. Nella chiamata tra i due DS, quello bianconero ha subito svelato le proprie carte “prenotando” Michele Di Gregorio. Il portiere italiano classe 1997 è stato il miglior portiere in Serie A nelle statistiche della costruzione dal basso e percentuale di parate. Per il calcio di Thiago Motta un estremo difensore così è stato considerato talmente indispensabile da mettere alla porta Wojciech Szczęsny.

Un settore, invece, che sembra avere un disperato bisogno di intervento è la difesa. La Juventus è stata costruita negli anni per essere schierata con una difesa a 3 e quindi, in questo cambio radicale a 4, adesso brama intervento. I bianconeri non hanno dei veri e propri terzini: Cambiaso, Weah e Kostić sono degli esterni a tutta fascia che mal si prestano ad una linea difensiva a quattro. L’unico che potrebbe adattarsi è Andrea Cambiaso, a patto però che il terzino destro dall’altra parte rimanga molto bloccato. Qui il nome di Calafiori sarebbe stato assolutamente perfetto: in primis perché ai bianconeri manca un centrale di piede mancino, e in secundis Thiago Motta ha bisogno di difensori con quelle caratteristiche.

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Un nome da tener d’occhio potrebbe essere quello di Tiago Djaló nel ruolo di terzino destro bloccato. Il portoghese classe 2000 può anche giocare come laterale sinistro e come difensore centrale, insomma un vero e proprio jolly. Dall’analisi del pacchetto difensivo sorge il dubbio di cui sopra: ha senso privarsi di Dean Huijsen? L’olandese nei sei mesi di prestito alla Roma ha dimostrato di avere determinate caratteristiche che possono sposarsi perfettamente con le idee di Thiago Motta. Conduzione palla, qualità in impostazione, rottura della linea in progressione: insomma le classiche funzioni richieste dall’ex tecnico del Bologna. I bianconeri difronte ad un’offerta da 25-30 milioni potrebbero cederlo, con l’obiettivo di racimolare un gruzzoletto funzionale per l’assalto a Koopmeiners.

L’ultimo arrivato alla Continassa, Juan Cabal, potrebbe essere l’indiziato numero 1 per una sorta di Calafiori 2.0. Il colombiano classe 2001 è arrivato dall’Hellas Verona per 11 milioni più 2 di bonus pagabili in tre esercizi. La sua posizione naturale è quella di terzino sinistro, ma ha giocato alcune gare anche da centrale di una difesa a 4. I presupposti per la crescita del ragazzo e per la “manipolazione calcistica” ci sono tutti: a Thiago Motta il compito di riempire quella che sembra essere una pregiata e interessante tela bianca.

L’emergenza a centrocampo della Signora

Che il centrocampo fosse l’emergenza principale da anni alla Juventus è stato dimostrato proprio in questa sessione di calciomercato. Cristiano Giuntoli ha iniziato proprio dalla linea mediana il suo processo di rivoluzione. Dentro Douglas Luiz e Khéphren Thuram, fuori Barrenechea e lo svincolato Rabiot. Il figlio d’arte francese e il tuttofare brasiliano si aggiungono ad una batteria mediana composta da Locatelli, Fagioli, Miretti, Nicolussi Caviglia e McKennie. Numericamente il centrocampo potrebbe andare bene anche così, ma Cristiano Giuntoli e Thiago Motta puntano Teun Koopmeiners. L’olandese andrebbe a posizionarsi sulla trequarti con le funzioni che Ferguson svolgeva nell’Euro-Bologna di Thiago Motta.

Quel determinato tassello effettivamente manca nell’organico bianconero, ma in questo caso il fine potrebbe non giustificare i mezzi. In conferenza stampa Thiago Motta ci ha comunicato che vede Douglas Luiz anche qualche metro in avanti, di conseguenza si potrebbero ruotare gli altri centrocampisti e ovviare alla mancanza di un trequartista puro. L’Atalanta chiede 60 milioni e la Juventus per formulare una prima offerta ha bisogno di cedere. I nomi che hanno più mercato sono, come già detto a più riprese, Dean Huijsen e Matías Soulé: il sacrificio sembra eccessivo e controproducente.

L’attacco della Juve riparte da Yildiz e Vlahovic, ma la coperta è corta

In attacco gli imprescindibili sono Dušan Vlahović e Kenan Yildiz. Il numero 9 serbo viene da una stagione tanto altalenante quanto arrembante soprattutto nella parte centrale. L’ex attaccante della Fiorentina ha sofferto tanto le ultime partite “strascico” del campionato (mettendo a segno solo un gol nelle ultime 7 giornate), ma ha deciso la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. Vlahović e Thiago Motta sono chiamati a lavorare insieme per cercare il modo giusto per azzannare la stagione. L’ex allenatore del Bologna ha come attaccante di riferimento un falso nueve di raccordo, mentre il serbo classe 2000 è una punta che ama e vive per l’attacco alla profondità e per il killer instinct in area di rigore. Sarà molto interessante capire come allenatore e calciatore arriveranno ad un punto di incontro.

Dall’altra parte Kenan sembra essere pronto addirittura alla grande investitura della numero 10. Si è lanciato nel panorama internazionale proprio nell’ultima stagione, dove ha raccolto 4 gol e 1 assist in 1086 minuti e ha deliziato tutti con le sue giocate da predestinato. Il talento turco classe 2005 dovrebbe agire senza dubbi come esterno sinistro, ma Thiago Motta nella conferenza stampa di presentazione ha affermato che Yildiz, per le qualità che ha, può giocare in ogni zona del campo. Di conseguenza, occhio anche all’ex Bayern Monaco per il ruolo di trequartista.

Strutturalmente i bianconeri devono agire anche sul reparto offensivo. Arkadiusz Milik è stato messo fuori progetto da Thiago Motta, così come Federico Chiesa, che però sarà rivalutato in ritiro. Con l’attaccante polacco e l’esterno italiano fuori dai giochi, l’equazione è semplice: serve un vice-Vlahović e due esterni. Le qualità di Teun Koopmeiners potrebbero fare solo che bene alla Juventus e a Thiago Motta, ma l’olandese non può arrivare senza sacrifici. Le cessioni di Matías Soulé e Dean Huijsen, quindi, indebolirebbero la Juventus più di quanto le qualità dell’olandese possano rinforzarla.

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