Pagine Romaniste
·19 de janeiro de 2025
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Nell’insolito slot del venerdì sera, oltre che la bella vittoria contro il Genoa, la famiglia giallorossa ha potuto festeggiare il raggiungimento di due traguardi individuali importanti.
Numeri che, prima ancora che del rendimento in campo, raccontano dell’attaccamento alla maglia e della fedeltà al Club. Eccoli.
Trecento, e potevano essere molte di più. Stephan El Shaarawy è diventato il diciottesimo giocatore con più presenze nella storia del Club, raggiungendo Marco Delvecchio a quota trecento. Potevano essere molte di più se non ci fosse stato il periodo trascorso in Cina, che ha “spezzato” la sua esperienza in giallorosso. È iniziata nove anni fa, più o meno in questo periodo. Era il 30 gennaio 2016, infatti, quando il Faraone, che era arrivato dal Monaco, esordiva con la maglia giallorossa segnando un bellissimo gol di tacco contro il Frosinone. Tre giorni dopo avrebbe replicato, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, per chiudere la sua prima stagione con 8 gol in 18 partite, mettendo anche il timbro sul Derby. Fu lui a segnare di testa la rete del vantaggio in Lazio-Roma 1-4 del 3 aprile 2016.
Il suo rendimento è sempre stato all’altezza, il suo comportamento dentro e fuori dal campo esemplare, a prescindere da se giocasse titolare o no. Come nella sua presenza numero 50, quando entrò nello sfortunato secondo tempo di Lione, gara di andata degli ottavi di finale di Europa League che compromise la qualificazione, o nella presenza numero 100, ancora derby, finito 0-0 pochi giorni dopo la storica vittoria per 3-0 sul Barcellona che aveva aperto alla Roma le porte della semifinale di Champions. In quella edizione ha firmato anche una doppietta nel 3-0 al Chelsea.
Dopo l’esperienza allo Shanghai Shenhua è ancora l’Europa a fargli ritrovare la via del gol. Torna alla Roma a gennaio 2021, torna al gol nel 3-0 allo Shakhtar Donetsk in Europa League. Segna uno dei due gol del pareggio con lo Spezia all’ultima giornata che porta la Roma nella Conference League poi vinta a Tirana, con lui che dorme abbracciato alla coppa sull’aereo, al termine di una competizione in cui ha segnato 4 gol.
Sempre capace di realizzare gol belli e importanti, come quelli in Europa League con Real Sociedad e Feyenoord nel 2023, sempre pronto quando viene chiamato in causa, resta nel cuore anche la doppietta nella brutta sconfitta di quest’anno contro il Bologna, perché simbolo della volontà di non arrendersi in un momento molto difficile. Li ha sempre saputi affrontare e superare. Altrimenti non si arriva a quota trecento, e non ci si arriva timbrando con un gol bello e importante.
Nel momento in cui Luca Zufferli ha fischiato il calcio d’inizio di Roma-Genoa, Paulo Dybala ha raggiunto le 100 presenze con la maglia della Roma. Un traguardo che emoziona sempre, quando si passa dalle due alle tre cifre. Proprio come emoziona sempre lui, ogni volta che fa vedere la sua classe. E come si emoziona ancora lui. Come il primo giorno, anche se non era una partita ufficiale ed è quindi fuori dal conteggio che lo ha portato a cento. In occasione dell’amichevole di presentazione della stagione 2022-23 allo stadio Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk, un suo primo piano nel momento in cui tutto lo stadio cantava “Roma Roma” tradì tutta la sua ammirazione per il pubblico giallorosso, che già gli aveva dato una grande dimostrazione di affetto durante la sua presentazione al Colosseo quadrato.
Il 14 agosto 2022 è il giorno della presenza numero 1, a Salerno, dove la Roma vince 1-0 con gol di Cristante. Due settimane dopo, il 30 agosto, arrivano i primi gol: una doppietta nel 3-0 al Monza e la prima “Dybala Mask” mostrata al pubblico tra la tribuna tevere e i distinti nord. Ma già tre giorni prima, con un assist acrobatico per il gol del pareggio di Abraham contro la Juventus, era stato decisivo. Indimenticabili, nella sua prima stagione, anche i gol all’Inter e quelli decisivi per le qualificazioni in Europa League contro Salisburgo e Feyenoord. Con un suo gol l’Europa League sarebbe stata della Roma, ma non è andata così e nelle sue lacrime dopo la finale di Budapest c’eravamo tutti noi.
18 gol nel primo anno, 16 nel secondo, con altre perle come quelle contro il Brighton e contro il Milan in Europa League, giocate sopraffine e assist. Quest’anno è già a 5 e non intende fermarsi. A partire dalla prossima, la 101.