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·07 de maio de 2025
Lautaro Martinez col Barcellona gioca col cuore del vero capitano

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·07 de maio de 2025
Inter-Barcellona doveva essere la gara di Lautaro Martinez. E così è stato. Il capitano ha messo in campo una prova di cuore, andando oltre l’infortunio.
L’IMPORTANZA DEL MOMENTO – Inter-Barcellona non era una partita qualunque. E non era una partita qualunque in particolare per Lautaro Martinez. Si era capito già all’andata, dalla sua faccia quando era stato costretto a uscire a fine primo tempo. Lo ha confermato la sua voglia feroce di essere in campo a ogni costo. Superando l’infortunio in tempi record. Anzi, giocandoci sopra. Perché esserci era più importante. Esserci era da capitano.
PROVA DA CAPITANO – Chiariamo subito un fatto. Lautaro non stava bene. Non era davvero guarito. È andato in campo perché la partita lo richiedeva. Perché lui non poteva mancare. Questa è la mappa dei suoi tocchi presa da Whoscored:
Risulta evidente come il capitano abbia dovuto gestire la sua presenza in campo. In 70 minuti ha toccato 20 palloni. Con solo 8 passaggi tentati, per di più realizzati appena al 38%. Dati che raccontano la condizione ancora compromessa del giocatore, che solo per pura forza di volontà personale è andato in campo. Venendo premiato dagli dei del calcio. Perché sì, i suoi tocchi saranno stati anche pochi. Producendo un tiro solo. Ma con tre tocchi in area ha messo insieme un gol e un rigore procurato. Portando di peso l’Inter sul 2-0. Una prova da capitano. Da storia dell’Inter. Per questo era così importante esserci.