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·05 de julho de 2025
Lazio, a Lotito serve un “patto di stabilità”: tagli e attesa per rilanciarsi da gennaio

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·05 de julho de 2025
Come riporta l’edizione odierna del quotidiano Il Corriere dello Sport, attualmente alla Lazio serve un vero e proprio “patto di stabilità“. Senza l’aumento del capitale, mai opzione considerata da Lotito in 21 anni di gestione, l’unico alleato della Lazio sarà il tempo. Oltretutto, la società è costretta al taglio degli esuberi, eliminando stipendi inutili e riducendo la rosa (per fortuna Sarri è abituato a lavorare con un gruppo limitato di titolari e dovrà preparare solo una partita a settimana).
L’obiettivo della Lazio è quello di abbassare il monte ingaggi per rientrare nel rapporto di 80% fra il “costo allargato del lavoro“ (che comprende commissioni e quota ammortamenti) e ricavi. Naturalmente il fatturato quest’anno, senza Europa, sarà diverso dal solito: due anni fa 173,6 milioni con la Champions, nel 2023 erano 128. Nel 2024-2025, la stagione di Baroni, il costo degli stipendi era sceso a circa 96-97 milioni (l’addio di Felipe Anderson, Immobile e Luis Alberto aveva inciso in maniera significativa) con l’impresa dei quarti di Europa League che aveva permesso di incassare circa 30 milioni.
Se Lotito e Fabiani raggiungeranno tutti gli obiettivi entro il 30 settembre, quando scatterà il prossimo esame dei conti, lo sblocco del mercato diventerà automatico a gennaio, con la Lazio che potrà veramente muovere i primi passi sul mercato. In caso contrario, si potrà dare a più o solo alle operazioni “saldo zero“ (uno esce, uno entra) sempre nella finestra invernale. La società spera e confida di ricevere l’ok entro il 30 novembre dall’autorità governativa che sostituirà la Covisoc. In ogni caso, con i nuovi parametri Uefa, si potrà tornare ad investire e occorrerebbe trovare un nuovo sponsor per aumentare i ricavi. Un’altra missione della Lazio dovrebbe essere quella di trattenere i giocatori più richiesti, mantenendoli in squadra. Il tema riguarda proprio i big dello spogliatoio: Romagnoli, Gila, Guendouzi e Rovella sono in cima a questa lista. Il ritorno di Sarri costituisce una garanzia, ma, ad oggi, difficilmente il patron potrà accontentarli ritoccando lo stipendio e sarà costretto a farli attendere. Per questo, serve un “patto di stabilità” con la squadra per tirare fuori il massimo fino a dicembre, per poi ripartire con gli investimenti giusti.