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·15 de julho de 2025

Lazio, il Flamengo ha raggiunto un accordo con Castellanos: la situazione

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Non arrivano buone notizie dal Brasile in casa Lazio: il Flamengo infatti, avrebbe raggiunto un accordo con Taty Castellanos. La situazione.

Secondo quanto riportato da Venê Casagrande, il Flamengo è in trattativa avanzata per ingaggiare Taty Castellanos della Lazio. È stato raggiunto un accordo con il giocatore (stipendio base e durata del contratto). L’argentino è molto entusiasta di indossare la maglia del Flamengo. I colloqui sono andati avanti bene nelle ultime ore e il consiglio di amministrazione è fiducioso di poter concludere l’acquisto. Da capire se ci sarà l’ok da parte della Lazio, visto che il club biancoceleste ha il mercato bloccato.


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Lazio, Castellanos saluta in estate? Le parole di Fabiani di qualche giorno fa sul tema mercato

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, qualche giorno fa era intervenuto ai microfoni di Lalaziosiamonoi per parlare del momento del club biancoceleste.

“L’indice di liquidità, l’indebitamento, tutte queste norme andrebbero innanzitutto capite nella loro interezza, nei loro vincoli. Ma questo non significa che la società non può ottemperare agli impegni presi con calciatori e dipendenti. Noi abbiamo già pagato tutti gli stipendi come da scadenza federale. L’indice di liquidità è scattato per un investimento fatto dalla società per migliorare la struttura, per la nuova costruzione del centro sportivo per i ragazzi e per tutto il settore giovanile. Una svista che ci può stare. Non ha nulla a che vedere con gli investimenti fatti con i calciatori”.

LA SQUADRA – “Del resto, quando si parlò la prima volta con Sarri, ci aveva dato la sua disponibilità fin da subito perché alcuni giocatori come Mandas, ad esempio, insieme a Provedel, sono di gradimento dell’allenatore; Gila anche lo ha svezzato lui: quando è arrivato non poteva fare il titolare, ora grazie alla bravura di Sarri ha delle richieste importanti a cui la società ha detto no; lo stesso Romagnoli che è un giocatore funzionale a Sarri e lo vuole fortemente; Patric lo conosce bene; con Hysaj ha giocato tanto; e poi tutti gli altri come Marusic, Lazzari, Pellegrini, Vecino, Rovella, Guendouzi, Castellanos, Zaccagni e Pedro. Questi sono tutti giocatori che lui conosce benissimo, non si trova di fronte a una squadra nuova di cui non sa nulla. Io sono una persona seria, corretta e coerente: ho sempre detto che la Lazio non avrebbe mai ceduto i sui pezzi migliori, soprattutto in Italia e in quelle squadre che possono “competere alla pari” per qualcosa di importante. E questo è quello che sta accadendo”.

IL PATRIMONIO DELLA ROSA – “Oggi la Lazio ha un patrimonio di calciatori importante, quando sono arrivato non era così. La cessione di Milinkovic, di Luis Alberto, di Immobile, tre giocatori straordinari e importanti, ha fruttato 60 milioni di euro. Se ci aggiungiamo altri 30 milioni per tutti gli altri calciatori, siamo a 90-100 totali. Oggi non a parole, ma con richieste formali ricevute da società, il parco giocatori supera i 300 milioni di euro. Questo può in qualche maniera rappresentare un passo indietro, ma vi assicuro che significa invece fare due-tre passi in avanti, perché la società riesce a dire no a richieste importanti che ci sono state davvero. E parlo di Gila, Castellanos, Gigot, Rovella, Tavares che a gennaio non abbiamo ceduto al Milan per una cifra importante. Lo stesso vale per Romagnoli che ha richieste, così come Mandas e altri. L’elenco sarebbe lungo e noioso, questi sono giocatori che rappresentano un patrimonio per la società. La squadra ha carburante a sufficienza per arrivare a gennaio e a luglio facendo sì che l’allenatore possa lavorare da vicino con questi ragazzi, e poi nel mercato di riparazione fare altre valutazioni. Bisogna ragionare in termini costruttivi, positivi, ma qui non ci si riesce a fermare neanche davanti alla nota ufficiale dove Sarri, al quale va tutto il ringraziamento della società e della tifoseria, dice che si prende tutta la responsabilità per andare avanti perché ha un debito di riconoscenza verso una città e un popolo che non gli ha mai fatto mancare tutto il calore anche nei momenti di difficoltà, come la stessa società con cui i rapporti non si sono mai interrotti. Con lui c’è sempre stata massima stima reciproca. E questo ha fatto la differenza. Qui non si tratta di esperimenti o non, ma di applicare quel senso di appartenenza che Sarri ha dimostrato. Da mesi dico che il programma triennale andava avanti, che bisognava comunque cedere qualcuno di troppo e che le cose non si fanno dall’oggi al domani”.

IL BLOCCO DEL MERCATO – “Il blocco del mercato per quanto mi riguarda è una norma abolita. Al 26 maggio io non sapevo di questo vincolo e di questa situazione, per cui ho parlato liberamente con Sarri. Mai mi sarei sognato, né io e né Lotito, di prenderlo in giro. A tutto si può rimproverare al presidente meno che di dire una cosa per un’altra. Per la famosa ‘lettera’ che ci è arrivata, qualche giorno è passato dall’ultima partita contro il Lecce, soprattutto dopo aver parlato con i commercialisti. I ragionamenti fatti con Sarri erano sul fare qualche uscita e qualche entrata, ovvero di togliere gli esuberi, che non rientrano nel progetto tecnico della società. Lui non ha mai detto di mandare via Tavares, Castellanos, Rovella, ecc. L’idea era di completare e potenziare una squadra che, a detta non di Fabiani ma degli addetti ai lavori, lo scorso anno per gran parte del campionato ha divertito e stupito”.

PLAYER TRADING – “Io sarò in grado di fare una vendita di giocare quando quella cessione mi porta a migliorare. Se oggi vendo quattro giocatori, e le richieste ci sono, e incasso 200 milioni, dopo ricomincio da capo nel prendere i giocatori e non so se quei giocatori sono funzionali come quelli che ho preso all’inizio del progetto. Quindi che faccio, prendo in giro i laziali? i tifosi? la gente? Ho detto che noi facevano un programma e che non avremmo mai ceduto i pezzi migliori. Arriverà il giorno in cui, forti del nostro patrimonio, riusciremo a vendere qualcuno a una cifra importante comprandone un altro a una cifra altrettanto importante. Quando si parte da zero, dal nulla, per risanare questioni anche precedenti, bisogna  fare una scelta. Per questo non si può dire una cosa e poi farne un’altra. Io mi vergognerei oggi a cedere un giocatore. Ho sempre detto che i migliori non li daremo via neanche se ci coprono di soldi: gennaio una squadra importante italiana ha messo sul piatto 50 milioni di euro per un giocatore, e noi abbiamo rifiutato. Nella vita non si può perdere la credibilità”.

LE OFFERTE SUL MERCATO – “Oggi il patrimonio della società è costituito da una richiesta straordinaria per i nostri giocatori, e la nostra forza è quella di dire ‘no’. Se qualcuno mi impone di dire ‘sì’, mi alzo e me ne vado. Quando mi ha preso Lotito, sono stato chiaro con lui: si azzera e si riparte con un programma triennale. E lui mi ha detto: ‘È questo che io cerco’. Dopo di che indici e tutto il resto, non mi interessa. Ovviamente li conosco, sennò non potrei fare questo mestiere. Per cui la gente deve stare tranquilla e serena: la squadra che lo scorso anno hanno ammirato non l’abbiamo smantellata, ma andremo nel prossimo futuro, se possibile, a potenziarla. Bisogna arrivare al momento tale che questa società abbia del suo, non dei prestiti. Poi se ci saranno delle richieste sul mercato per i pezzi migliori, per crescere e non per depotenziare la squadra, allora verranno fatte delle valutazioni per il bene della Lazio. Qual è il senso di cedere per prendere uno dello stesso valore?”.

I GIOCATORI – “Ci sono diversi giocatori che hanno dimostrato di saperci stare in questo campionato, e ora hanno un valore aggiunto che è Sarri. Alla notizia del suo ritorno, dodici giocatori di cui lui conosce tutto erano felicissimi. Malumori nello spogliatoio? I giocatori si fidano, l’importante è che gli impegni che la società assume vengano mantenuti. Molti giocatori che abbiamo in rosa sono figli di Sarri. Poi non è detto che nel prossimo futuro potremmo andare a migliorare l’assetto. Però parliamo di coerenza e non di chiacchiere, e invito molti dell’informazione a studiare prima di scrivere delle stupidaggini”.

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