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·31 de outubro de 2024

Le big di Serie A a confronto nei conti: i bilanci 2024 di Inter, Juventus e Milan

Imagem do artigo:Le big di Serie A a confronto nei conti: i bilanci 2024 di Inter, Juventus e Milan

In attesa di scoprire i dati degli altri top club italiani, negli ultimi giorni le tre squadre più tifate e seguite in Italia, ovverosia Juventus, Milan e Inter hanno presentato ufficialmente i rispettivi bilanci chiusi al 30 giugno 2024. Per i bianconeri si passerà dall’approvazione dell’assemblea degli azionisti del prossimo 7 novembre, un passaggio formale che nerazzurri e rossoneri hanno già passato nei giorni scorsi.

Si può quindi analizzare i conti delle tre principali big italiane, tra fatturato, costi, risultato netto e debiti, per quella che resta una immagine dei conti delle tre società allo scorso 30 giugno. Partiamo dai ricavi.


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Inter, Milan e Juventus a confronto nei bilanci: i ricavi

I tre principali club italiani registrato ricavi per una cifra complessiva pari a 1,32 miliardi di euro, poco meno del primato di 1,33 miliardi fatto segnare nella stagione 2022/23. In crescita i fatturati sia di Inter e Milan, che hanno fatto segnare i rispettivi record di ricavi superando entrambe per la prima volta quota 450 milioni di euro fermandosi rispettivamente a 473 e 456 milioni di euro. In calo invece i dati della Juventus, in particolare a causa della mancata partecipazione alle coppe europee dopo la squalifica da parte della UEFA per il caso legato a plusvalenze e bilanci.

Nel dettaglio voce per voce, l’Inter ha superato le due rivali nei ricavi da matchday, nei ricavi da gestione dei calciatori (con plusvalenze legate in particolare alla cessione di Onana e Brozovic) e nei ricavi da diritti tv, complice per quest’ultimo elemento la partecipazione alla Champions League fino agli ottavi di finale mentre la Juventus come detto non ha partecipato alle coppe e il Milan si è fermato ai gironi in Champions venendo poi eliminato ai quarti di Europa League.

Nel confronto tra le altre voci la Juventus comanda ancora sul fronte dei ricavi commerciali, seppur con minor margine rispetto agli anni scorsi, sul Milan con 160,5 milioni di ricavi per i bianconeri rispetto ai 143 milioni dei rossoneri e ai 112 milioni di nerazzurri.

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Inter, Milan e Juventus a confronto nei bilanci: i costi

Sul fronte dei costi, invece, continua il lavoro per la riduzione dei costi in particolare per la Juventus, che sono passate rispettivamente dallo sfiorare i 700 milioni di costi nel 2020/21 fino a scendere a quota 570 milioni nel corso del 2023/24. Numeri tuttavia ancora superiori a quelli delle due rivali: l’Inter è rimasta stabile con costi per complessivi 464 milioni, mentre il Milan ha visto i ricavi salire oltre i 400 milioni a quota 443 milioni (rispetto ai 390 milioni del 2022/23), avvicinandosi ai rivali.

A drenare la maggior parte delle entrate sono ovviamente i costi legati alle rispettive squadre. Nel dettaglio, infatti, la Juventus ha registrato costi per il personale complessivo (sia tesserato che non tesserato) pari a 264 milioni di euro, con ammortamenti e svalutazioni per 170 milioni. Dati più alti sia dell’Inter (227 milioni di costi del personale e 121 milioni per ammortamenti e svalutazioni) e soprattutto del Milan, che nella passata stagione ha avuto costi del personale per 188 milioni oltre ad ammortamenti e svalutazioni per 108 milioni.

Analizzando più nel dettaglio, i costi del personale tesserato e degli ammortamenti per i calciatori sono stati pari a:

  • 364,8 milioni per la Juventus (239 milioni di costi per il personale tesserato e 125,8 milioni di ammortamenti);
  • 271 milioni per l’Inter (195,5 milioni di costi per il personale tesserato e 75,5 milioni di ammortamenti);
  • 235,9 milioni per il Milan (160,7 milioni di costi per il personale tesserato e 75,2 milioni di ammortamenti).
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Inter, Milan e Juventus a confronto nei bilanci: risultato netto

Tra le tre società, l’unica a chiudere il bilancio in utile (per la seconda volta consecutiva) è stata così il Milan, che ha fatto registrare un +4 milioni di euro. L’Inter ha registrato il miglior risultato netto dal 2018 chiudendo a -36 milioni, con un peso anche per quanto riguarda gli oneri finanziari. Infine la Juventus ha visto risalire la perdita a quota 199,2 milioni rispetto al rosso di 123,7 milioni del 2022/23.

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Inter, Milan e Juventus a confronto nei bilanci: debiti e patrimonio

Anche dal punto di vista dell’indebitamento, la situazione per il club rossonero è diversa rispetto alle rivali, con debiti complessivi per 324 milioni e una posizione finanziaria netta negativa per 60 milioni di euro, ma si tratta tuttavia solo di debiti per factoring mentre il proprietario Gerry Cardinale dovrà restituire il vendor loan ricevuto dal fondo Elliott per una cifra pari a circa 700 milioni entro il 2025. Largo utilizzo di indebitamento da factoring anche per la Juventus, considerando i circa 215 milioni di debiti da factoring (di cui 187 milioni in scadenza al 2027), con una posizione finanziaria netta negativa per 242 milioni, in miglioramento rispetto al -340 milioni al 30 giugno 2023. Così come in miglioramento è il dato relativo all’Inter, per cui pesa l’indebitamento finanziario legato al bond che, nonostante una liquidità pari a 115 milioni, porta a un indebitamento finanziario netto pari a circa 277 milioni.

Per quanto riguarda il patrimonio netto, il Milan al 30 giugno 2024 aveva un patrimonio netto pari a 196 milioni di euro a livello consolidato e 200,7 milioni a livello civilistico, mentre per la Juventus, dopo l’aumento di capitale da 200 milioni andato in porto chiuso lo scorso aprile, il dato consolidato è pari a 40,2 milioni di euro e quello civilistico pari a 42,1 milioni.

Diversa la situazione per l’Inter. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023 è negativo per 99,7 milioni, rispetto al patrimonio netto negativo per 161,9 milioni del 2023, mentre a livello civilistico il patrimonio netto risulta negativo per 67,6 milioni rispetto al -109,8 milioni al 30 giugno 2023. L’Inter negli anni scorsi ha infatti scelto di sfruttare l’ipotesi contenuta in uno dei diversi decreti legati all’emergenza Covid per differire il ripianamento della perdita entro il quinto esercizio successivo a quello chiuso, quindi rinviando il ripianamento all’esercizio in chiusura al 30 giugno 2027, in parte già coperta dagli apporti di capitale. «Dal punto di vista patrimoniale, considerando l’ammontare complessivo delle perdite rinviate entro il quinto esercizio successivo pari a Euro 341 milioni, (in parte già coperte dagli apporti di capitale) il livello di patrimonializzazione, nonostante la perdita civilistica conseguita dalla Capogruppo nell’esercizio (Euro 55,8 milioni), risulta attualmente congruo con riferimento ai requisiti patrimoniali previsti dal Codice Civile ex art. 2446-2447». In particolare, nel corso del 2023/24 sono stati convertiti a patrimonio netto finanziamenti soci per un totale di 98 milioni di euro, mentre nel primo trimestre della stagione 2024/25 sono stati convertiti ulteriori 3 milioni di finanziamento soci oltre a un versamento da 44 milioni in conto Riserva per futuro aumento di capitale.

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