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·28 de outubro de 2024

Lo stadio della Roma nel bosco tutelato

Imagem do artigo:Lo stadio della Roma nel bosco tutelato

Corriere della Sera (P. Foschi)“Abbiamo sempre sostenuto che nell’area indicata dal Comune per lo stadio c’è un bosco da tutelare e un parco pubblico da realizzare che aspettiamo da anni. Adesso, alla luce delle carte emerse, valuteremo se rivolgerci in Procura per verificare se qualcuno ha commesso atti illeciti”: il Coordinamento “Sì parco, no stadio” da tempo chiedeva l’applicazione dei vincoli di legge previsti per la tutela delle aree boschive, ma aveva sbattuto contro un muro di gomma. “Non c’è alcun bosco da tutelare”: questa la linea scelta dalla giunta comunale, centrata sulla relazione dei propri agronomi che avrebbero classificato la vegetazione della zona come arbusti tali da non richiedere tutela.

Il Coordinamento (che rappresenta Arci Roma, Arci Pietralata e i Comitati Monti di Pietralata, Villa Blanc, Tiburtino Nord e Pietralata), presa visione degli atti del Comune che certificano la presenza del bosco da almeno 12 anni, ha rilasciato una dichiarazione al Corriere. “Questi documenti rafforzano la nostra lotta per la salvaguardia del Parco di Pietralata e dell’area boschiva al suo interno – hanno scritto in una nota -. Chi ieri ci ha accusati di avere una posizione ideologica e di voler impedire la riqualificazione di un’area degradata oggi dovrà invece giustificare, agli occhi dei cittadini, la scelta volontaria di distruggere un “parco naturalistico” da tutelare e valorizzare attraverso il ripristino e la valorizzazione dei beni storici vegetazionali e paesistici esistenti. La presenza di una importante area boschiva, per il cui riconoscimento ci battiamo ottenendo come risposte solo silenzio e false narrazioni, è definitivamente accertata sin dal 20122.


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Secondo il Coordinamento, “i vincoli paesaggistici e ambientali, come da noi sempre sostenuto, sono pienamente vigenti pur non essendo mai stati verificati dal competente dipartimento Ambiente né durante la valutazione preliminare del progetto, né durante l’apposizione del pubblico interesse, ne tantomeno nel rilascio delle autorizzazioni per l’esecuzione delle attività sin qui svolte dalla società proponente. Chiederemo immediatamente la convocazione delle commissioni Trasparenza, ambiente e urbanistica valutando, al contempo, di porre in essere tutte le azioni legali e giudiziarie, comprese denunce penali, che riterremo necessarie per garantire la salvaguardia e la fruibilità di questa importante area verde, quale unico vero atto di utilità pubblica”.

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