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·18 de maio de 2025

Lukaku e Conte, la coppia che ha cambiato il Napoli: dalla prima rete col Parma a leader assoluto

Imagem do artigo:Lukaku e Conte, la coppia che ha cambiato il Napoli: dalla prima rete col Parma a leader assoluto

Romelu Lukaku si presentò al Napoli con un gol decisivo proprio contro il Parma. Un debutto da sentenza, nel solco di una carriera costellata da partenze col botto. Da quel momento, con la guida di Antonio Conte, il centravanti belga ha intrapreso un percorso che lo ha trasformato: meno bomber d’area, più leader totale.

Lukaku e Conte, la coppia che ha cambiato il Napoli: dalla prima rete col Parma a leader assoluto

La Gazzetta dello Sport, con la firma di Vincenzo D’Angelo, ripercorre l’effetto della “cura Conte” su Lukaku: non solo 13 reti in campionato, ma anche 10 assist, record personale in una singola stagione. L’investimento “non rivendibile” che ha ripagato


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Conte ha creduto in Lukaku sin dal primo giorno. Ha spinto per il suo acquisto, convincendo persino Aurelio De Laurentiis a rompere un tabù gestionale: investire 30 milioni per un giocatore over 30, ritenuto non rivendibile.

Un’operazione rischiosa, che ha però segnato un cambio di paradigma: senza Osimhen, solo un giocatore con la statura – tecnica, fisica e carismatica – di Lukaku poteva portare il Napoli di nuovo tra le big italiane.

E la risposta è arrivata sul campo, già dalla prima di campionato contro il Parma: gol al 92’ e assist spirituale per il 2-1 finale di Anguissa. Da lì, un cammino costante, solido, efficace. Lukaku: “Io e Conte siamo i Phil Jackson e Shaquille O’Neal del calcio”

Nel corso di un’intervista ai canali ufficiali della FIFA, Lukaku ha raccontato il proprio legame con Conte, svelando la chimica speciale che li unisce, dentro e fuori dal campo:

«Io e Conte siamo semplicemente onesti tra di noi. Lui ha idee chiare, io le comprendo al volo. Tatticamente studio molto, e lui sa come portarmi al limite, mentalmente e fisicamente. Ci rendiamo migliori a vicenda. È come Phil Jackson e Shaquille O’Neal: ci bilanciamo. Entrambi vogliamo solo vincere, e quando non succede, stiamo male.»

L’infanzia, i sogni e la mentalità

Alla domanda su cosa direbbe oggi al sé stesso bambino, Lukaku ha risposto con determinazione:

«Non ho mai pensato che sarei diventato il migliore al mondo, ma il miglior numero 9 del Belgio sì. Sapevo di avere qualcosa di speciale. La mia mentalità ha fatto la differenza. Ai miei figli insegno che non si deve mai dire “non posso”. Si deve credere, sempre. E rispettare il lavoro duro.»

La mentalità, appunto. Quella che ha imparato anche a soli 18 anni, nello spogliatoio del Chelsea, al fianco di leggende come Drogba, Lampard e Terry:

«Quello spogliatoio mi ha formato. Ho visto come si preparavano ai momenti decisivi. Da marzo in poi cambiavano volto. Da loro ho imparato cosa significa essere vincenti, giorno dopo giorno.»

Verso lo Scudetto, tra evoluzioni tattiche e maturità

Il Napoli ha cambiato pelle più volte nel corso della stagione, ma la maturità del gruppo, guidato da Lukaku, ha fatto la differenza:

«Siamo partiti in un modo, poi abbiamo cambiato sistema. Ma siamo rimasti uniti. Ora è questione di dettagli, lavoro, forza mentale. Vogliamo vincere.»

Con Conte al comando e Lukaku in prima linea, il Napoli ha ritrovato identità e ambizione. La coppia funziona perché condivide lo stesso linguaggio: quello della fame, della disciplina e della vittoria.

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