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·19 de novembro de 2024

Ma quanto è forte Manu Koné

Imagem do artigo:Ma quanto è forte Manu Koné

All’alba del 30 agosto, l’incomprensibile mercato della Romain cui è sembrato si badasse più al superfluo che al necessario – è illuminato da un lampo di razionalità: constatate le fragilità del reparto di centrocampo nelle prime due uscite stagionali, alle porte della chiusura del mercato, la società annuncia l’arrivo di Manu Koné.

Un acquisto, quello del classe 2001 francese, forse non celebrato a dovere: il suo nome era appuntato sui taccuini di mezza Europa e a quelle cifre (20 milioni bonus compresi), con i mercati che corrono, giocatori giovani con le sue caratteristiche non se ne trovano.


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Alla luce di quanto visto fin qui nella sconclusionata stagione giallorossa, Manu rischia di rivelarsi l’unico acquisto ponderato e paradossalmente non pianificato – in un’annata cominciata male già dietro le scrivanie della dirigenza.

In un organico che brulica di mezzi fantasisti dalla difficile collocazione – mai realmente valorizzati dai sistemi di gioco proposti – centrocampisti tecnici ma leggeri o eccessivamente “pensierosi” (non volercene, Bryan), il dinamismo e l’esuberanza fisica e tecnica di Koné sembrano i presupposti da cui ripartire per ridare linfa a una squadra svuotata della sua anima.

Soprattutto se l’ex ‘Gladbach continuerà a livellare le sue prestazioni sugli standard mostrati a San Siro contro l’Italia: mai in sofferenza contro i quattro centrocampisti di Spalletti, calpesta tutto ciò che si frappone sulla sua strada, trascinando via pallone e avversari e uscendo palla al piede con quell’arroganza calcistica di chi non solo sa di possedere grandi mezzi tecnici, ma è anche forte di una manifesta superiorità fisica.

Le lunghe leve fungono da tentacoli per calamitare palloni (11 duelli vinti) e gli permettono di coprire il campo con una facilità e un’agilità disarmanti per uno della sua stazza. Guizzante e potente, aggressivo ed educato palla al piede, capace di interpretare il ruolo in tutte le sue sfaccettature: in una parola, dominante. La sensazione è che Kouadio Emmanuel Boris Koné – a Trigoria semplicemente “Manu” – sarà una delle colonne del nuovo corso Ranieri.

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