Calcionews24
·17 de setembro de 2025
Manchester City Napoli, Conte: «Tornare a Manchester in Europa è motivo d’orgoglio e tornarci col Napoli dopo lo Scudetto…»

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·17 de setembro de 2025
Cresce l’attesa per il debutto del Napoli nella fase a gironi della UEFA Champions League 2025/26, in programma domani sera allo stadio Diego Armando Maradona contro il Manchester City di Pep Guardiola, una delle squadre più forti e titolate d’Europa. Alla vigilia della sfida, l’allenatore azzurro Antonio Conte, tecnico salentino noto per il suo carisma e la sua meticolosa preparazione tattica, ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa per presentare la partita e fare il punto sulla condizione della squadra.
PAROLE – «Tornare in Inghilterra fa sempre piacere, le esperienze come quelle con Chelsea e Tottenham ti rimangono dentro, il livello che c’è è molto alto. Allenare in Inghilterra è stata un’esperienza bellissima, sotto tutti i punti di visti. Tornare a Manchester nella più importante competizione europea è motivo d’orgoglio e soddisfazione, tornarci col Napoli dopo lo Scudetto. Andiamo ad affrontare una squadra che negli ultimi anni è stata protagonista assoluta, quindi stiamo parlando di un top club con un allenatore davvero top top. Ci arriviamo con grande umiltà, con lo Scudetto sulla maglia, frutto di un’annata straordinaria. Ora vogliamo confrontarci in Europa in maniera molto umile. Ci consideriamo degli alunni che vengono ad affrontare dei maestri. E non credo che non sia una cosa ingiusta. Da parte nostra c’è voglia di capire, di confrontarci con queste realtà che sono molto importanti, molto forti. Per capire come sta andando questo processo che abbiamo iniziato dall’anno scorso»
CHAMPIONS – «La Champions League, se prendiamo l’esempio dell’anno scorso, fa capire un po’ la difficoltà. L’anno scorso dopo otto partite lo stesso Manchester City e Real Madrid hanno dovuto fare lo spareggio. Questo fa capire il livello di difficoltà, che è alto. Nessuno può sottovalutare nessuno. Questo ha trasmesso il nuovo format della Champions League alle big europee, soprattutto a chi storicamente compete per vincere. Ci arriviamo con grande gioia, con grande entusiasmo perché tutti vogliono giocare questa competizione, dai calciatori agli allenatori, fino al club che ha visibilità e lustro. E anche i tifosi che vogliono sentire l’inno della Champions League. Prendiamo le cose positive, sapendo che noi ci arriviamo da alunni, in maniera molto umile. In Champions League io e il Napoli abbiamo fatto lo stesso risultato massimo (quarti di finale, ndr). Io nelle mie 6 competizioni europee al massimo ho raggiunto i quarti in Champions e una finale d’Europa League. Ognuno ha ciò che si merita, io e il Napoli abbiamo meritato questo. Unire le forze e cercare di fare qualcosa di bello, di fare questo viaggio senza farci prendere da facili entusiasmi o grandi depressioni. Noi andiamo avanti step by step, l’importante è affrontare le partite e non avere rimpianti quando finiscono»
HAALAND – «Noi dall’anno scorso abbiamo iniziato un processo coi ragazzi, a inizio stagione siamo partiti da alcune certezze, almeno personalmente cercavo di dare una stabilità alla squadra che aveva subito tantissimi gol e si è ripartiti dal 3-4-2-1. Siam partiti in un modo e poi abbiamo cambiato per l’arrivo di calciatori negli ultimi giorni di mercato. Da questo punto di vista stiamo proseguendo. Andiamo avanti con un progetto che prevede ciò che state vedendo. Abbiamo iniziato l’anno scorso e stiamo continuando a lavorare. Per continuare questo processo, dobbiamo proseguire per la strada che stiamo percorrendo. Snaturare la squadra non fa da me, non possiamo stare a bordoring e sperare di sferrare un contrattacco in contropiede e vincere, non penso sia la strada che ci porta a crescere. Noi giocheremo la partita coi nostri pregi e i nostri difetti, non ci sarà mai la perfezione ma cerchiamo di fare del nostro meglio, guardando al nostro percorso. Per fare un viaggio con grande entusiasmo, senza facili entusiasmi o facili depressioni che non vanno mai bene»
DE BRYUNE E MERET – «Abbiamo fatto una preparazione sempre molto accurata, come in tutte le partite. Ho parlato con Kevin, è stato qui per 10 anni ed è stato allenato per tantissimo tempo da un grandissimo allenatore come Guardiola. Lui sarà emozionato, poi mi auguro che dopo il fischio d’inizio si cali nella nostra realtà e che possa farci il contributo che ci ha dato in queste partite. Dopo la problematica di Firenze, che comunque c’era il rischio di creare un danno, un po’ com’era successo a Neres prima della sosta, dove a volte ci sono situazioni dove è meglio non rischiare perché rischi di perderlo per un mese, un mese e mezzo. Meret ha recuperato, si è allenato oggi con noi ed è a disposizione»
MCTOMINAY – «Lo conoscevo già, l’ho sfidato in Inghilterra per due volte quand’era al Manchester United. Conosco e conoscevo le grandi potenzialità di questo giocatore come McTominay e mi chiedevo come mai non dominasse in Inghilterra visto che aveva grandi possibilità. Quando c’è stata la possibilità di acquistarlo qui al Napoli, a essere onesti in un primo momento non potevo credere al fatto che questa situazione fosse possibile. Può succedere davvero, ed è successo. A volte si ha bisogno di una nuova esperienza. Si sta divertendo con noi, per uno come lui, che è cresciuto nello United, forse hai bisogno di cambiare dopo tanti anni e provare un’altra esperienza. E’ successo con noi e siamo super felici di averlo, è un calciatore fantastico e un grande uomo»
GUARDIOLA – «E’ incredibile. L’atmosfera di Manchester magari è questa, anche Ferguson è stato tanti anni al Manchester United. Questo significa che c’è una fantastica sinergia tra lui, il club e i giocatori. Stare in un posto per 10 anni è molto difficile perché ogni anno devi trovare nuove energie e mettere questa energia coi calciatori, i nuovi e quelli che già c’erano. Per me Guardiola è il miglior allenatore al mondo»
HOJLUND – «Riguardo Rasmus, lo conoscevo iperché giocava all’Atalanta. Poi lo United. Ha un grosso potenziale, ha soli 22 anni e ha una carriera intera davanti a sé. Quando ho parlato con lui, ho avuto l’impressione che fosse molto felice di fare questa nuova esperienza. Mi ha detto: “Si, sono pronto, voglio giocare per voi, per il Napoli”. Ha potenziale, ora sta a me migliorarlo e farlo crescere per farlo diventare un attaccante fantastico»