Mancini: «In quegli anni in Nazionale c’erano fior fior di campioni, tra cui Zola. Per un allenatore non era semplice scegliere» | OneFootball

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Cagliarinews24

·11 de outubro de 2025

Mancini: «In quegli anni in Nazionale c’erano fior fior di campioni, tra cui Zola. Per un allenatore non era semplice scegliere»

Imagem do artigo:Mancini: «In quegli anni in Nazionale c’erano fior fior di campioni, tra cui Zola. Per un allenatore non era semplice scegliere»

Roberto Mancini, l’ex ct della Nazionale ha parlato al “Festival dello Sport” di scena a Trento: le sue dichiarazioni

L’ex CT della Nazionale, Roberto Mancini, ha parlato nel corso Festival dello Sport sul palco del Teatro Sociale di Trento. L’ex bandiera della Sampdoria si è concesso un momento di amarcord, toccando un tasto sensibile per la sua carriera di giocatore: le mancate presenze in azzurro, spesso attribuite alla concorrenza stellare dell’epoca.

Interrogato su quali tra i grandi talenti del suo periodo — come Roberto Baggio, Gianfranco Zola (ex Cagliari) o Giuseppe Giannini—abbia negativamente condizionato la sua carriera in Nazionale, il tecnico jesino ha risposto con ironia e chiarezza.


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La concorrenza in Nazionale e il “Tressette” con Giannini

«Giannini no, era mio compagno di camera e di tressette. In quegli anni in Nazionale c’erano fior fior di campioni. Per un allenatore non era semplice scegliere due attaccanti su 5» ha dichiarato Mancini, secondo quanto ripreso da TMW.

La risposta del tecnico, che ha evidenziato il legame di amicizia e i momenti di svago con l’ex capitano della Roma, Giuseppe Giannini, ha sottolineato un aspetto cruciale di quegli anni d’oro del calcio italiano. La Nazionale italiana era un autentico serbatoio di fuoriclasse nel reparto offensivo. Con giocatori del calibro di Baggio e Zola, la scelta dell’allenatore era oggettivamente complessa, limitata dalla necessità di selezionare solo pochi attaccanti tra una rosa di campioni assoluti.

Le parole di Mancini offrono uno spaccato nostalgico e onesto sui motivi che, al di là del valore del singolo, limitarono la sua presenza con la maglia azzurra, a causa di una concorrenza qualitativamente forse irripetibile.

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