Meret e Milinkovic-Savic, duello che sa di déjà vu: quando il secondo diventa primo | OneFootball

Meret e Milinkovic-Savic, duello che sa di déjà vu: quando il secondo diventa primo | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: gonfialarete.com

gonfialarete.com

·19 de setembro de 2025

Meret e Milinkovic-Savic, duello che sa di déjà vu: quando il secondo diventa primo

Imagem do artigo:Meret e Milinkovic-Savic, duello che sa di déjà vu: quando il secondo diventa primo

Meret e Milinkovic-Savic, due portieri diversi per caratteristiche ma uniti da un destino comune: un ballottaggio iniziale che ne mette in discussione le gerarchie.

Meret e Savic, duello che sa di déjà vu: quando il secondo diventa primo

Negli ultimi anni la Serie A ha raccontato una verità ricorrente: i ballottaggi tra portieri finiscono spesso per cambiare le gerarchie iniziali. Quello che parte come “numero due” riesce, con prestazioni solide o approfittando di episodi decisivi, a guadagnarsi la titolarità e a scrivere una nuova storia.


Vídeos OneFootball


È accaduto alla Roma, dove Rui Patrício partiva davanti, ma è stato Svilar a convincere De Rossi e a chiudere da titolare. È successo al Monza, con Cragno designato numero uno ma fermato da un infortunio, che ha permesso a Di Gregorio di esplodere fino a conquistare la porta della Juventus. Alla Fiorentina il dualismo tra Gollini e Terracciano si è risolto in favore del secondo, più costante e affidabile. Alla Lazio, infine, l’ultimo esempio: il greco Mandas, inizialmente preferito, è stato definitivamente scavalcato da Provedel, che con continuità e personalità si è preso i pali biancocelesti.

Il filo conduttore è chiaro: negli scontri diretti tra portieri, quasi sempre è il “secondo” a vincere la sfida, trasformando l’alternanza in un trampolino verso la titolarità. Spesso l’evento scatenante di quest’inversione gerarchica è proprio un’infortunio.

Napoli, un duello che ritorna

Ed è proprio a Napoli che oggi questo copione sembra ripetersi. Alex Meret e Vanja Milinković-Savić vivono un’alternanza che sa di déjà vu. Perché entrambi, prima di arrivare a giocarsi la maglia azzurra, hanno già conosciuto cosa significa partire dietro nelle gerarchie e ribaltare la situazione.

Meret è stato a lungo il comprimario di Ospina: stagioni fatte di staffette, panchine e occasioni da cogliere al volo. Alla lunga, però, la sua costanza lo ha portato a diventare il numero uno stabile del Napoli, con lo scudetto 2023 come sigillo della sua affermazione.

Milinković-Savić, dal canto suo, ha vissuto un percorso simile. Al Torino nelle stagioni iniziali non era la prima scelta dietro a Berisha. Tuttavia, nella stagione 2021-22, Juric ha deciso fin dall’inizio che sarebbe stato lui il titolare, relegando Berisha a riserva. Da quel momento il gigante serbo ha dimostrato affidabilità tra i pali, fisicità, una buona tencinca e personalità, caratteristiche che gli hanno permesso di stabilirsi come portiere titolare

Un ballottaggio ancora aperto

Oggi Conte si ritrova con due portieri dalle carriere speculari: entrambi ex “numeri due” capaci di scavalcare i compagni e conquistarsi la fiducia degli allenatori. Ma stavolta uno dei due dovrà cedere.

Per Meret la sfida è difendere quanto conquistato negli ultimi anni, con la consapevolezza che la storia recente della Serie A premia spesso chi inizia come rincalzo. Per Milinković-Savić, invece, è un’occasione per ripetere il copione che lo ha già visto protagonista: da vice a titolare, passo dopo passo.

Il duello è ancora in corso, e solo il tempo dirà chi riuscirà a fare proprio il futuro della porta azzurra. Una certezza però rimane: nei ballottaggi tra portieri, in Italia, nulla è mai scontato.

a cura di Davide Maria Pellegrino

Saiba mais sobre o veículo