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·14 de novembro de 2025
Milan, Pulisic: “Sto vivendo il mio picco. Lo Scudetto? È la nostra missione”

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Christian Pulisic ha riletto con lucidità il momento cruciale che sta vivendo al Milan e nella sua carriera, offrendo una prospettiva approfondita durante un’intervista concessa a Cbs Sports.
L’attaccante statunitense, oggi tra i leader tecnici della squadra, descrive così la condizione raggiunta: “Mi trovo probabilmente nella fase fisicamente più completa della mia carriera. Ho accumulato esperienza, mi sono evoluto e continuo a pensare che il mio vero apice debba ancora arrivare. Però, se questo è il mio prime, voglio sfruttarlo fino in fondo”.
L’obiettivo Scudetto e la mentalità del gruppo
Pulisic entra poi nel merito delle ambizioni stagionali del Milan, evitando toni trionfalistici ma mostrando grande consapevolezza: “Lo Scudetto rappresenta chiaramente il nostro traguardo. Non voglio ragionare in termini negativi, non penso a ciò che succederebbe se non dovessimo vincerlo. Ci concentriamo sul dare il massimo ogni settimana. Nel calcio ci sono annate senza trofei, ma comunque ricche di cose importanti. La vittoria resta però la ricompensa più grande per il lavoro svolto”.
Il ritorno dall’infortunio e la gestione della frustrazione
Rientrato a Parma dopo tre settimane di stop, Pulisic analizza anche il suo recente infortunio: “Un infortunio è sempre frustrante. Ti chiedi perché accada proprio quando tutto sta andando bene. Fortunatamente, non è stato nulla di grave: sono stato fermo per poco tempo e ho potuto recuperare rapidamente. I momenti lontano dal campo sono i più difficili per un calciatore: ti alleni per restare in forma, e invece ti ritrovi sul lettino del fisioterapista a guardare gli altri. È proprio quella sensazione a spingerti a tornare il prima possibile. Ora però mi sento molto meglio”.
Una consapevolezza che ha influito anche sulla decisione di non rispondere all’ultima convocazione della nazionale statunitense: “Non era il momento di rientrare con la nazionale. Avevo bisogno di tempo per verificare che il bicipite femorale rispondesse bene. È stata la scelta più equilibrata per tutti”.
Il ruolo nello spogliatoio: leadership silenziosa
Pur non essendo un giocatore che ama alzare la voce, Pulisic conferma la crescita della sua presenza interna al gruppo: “Non parlo molto, sono una persona riservata. Ma con il tempo ho imparato a farmi ascoltare quando serve”.
L’arrivo di Modric e gli aneddoti dello spogliatoio
Con un sorriso, Pulisic cita anche un episodio diventato virale, quello del presunto regalo di Luka Modric ai compagni: “Non sapevo fosse stata diffusa questa storia. Non so se dovrei confermarla… ma sì. Quando hai vinto Pallone d’Oro e Champions League, puoi anche evitare il rito del canto. E poi non si rifiutano certi regali”.
Il suo “battesimo” al Milan, invece, è stato meno glamour: “Ho cantato ‘Party in the USA’. È stato imbarazzante, uno dei momenti peggiori della mia carriera fuori dal campo”.
L’integrazione in Italia e una prospettiva di lungo termine
Pulisic racconta anche il suo rapporto crescente con l’Italia: “Mi piace molto vivere qui. Apprezzo la cultura, le persone, il cibo. E sì, rispetto a Londra preferisco l’Italia”.
Infine, uno sguardo al futuro, con un modello ben chiaro: “Non so cosa farò dopo il ritiro, dipenderà dal percorso della mia carriera. Sicuramente trascorrerò più tempo negli Stati Uniti, perché sono stato lontano dalla mia famiglia a lungo. Oggi mi vedo ancora con almeno dieci anni davanti. Guardando Modric, che a 40 anni offre prestazioni di altissimo livello, mi chiedo come faccia. Spero di riuscire a imitarlo”.









































