DirettaCalcioMercato
·20 de junho de 2025
Milan, senti Leao: “Vestire questa maglia è un sogno. Sono nel pieno della mia carriera”

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·20 de junho de 2025
Rafael Leao, numero 10 del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a l’Officiel in cui parla della sua carriera ma anche della sua vita privata.
Unodei leader tecnici del Milan, Rafael Leao, ha rilasciato un’intervista a l’Officiel. Di seguito le parole del classe ‘99 portoghese.
“Ho sempre seguito il Milan, anche prima di entrare in squadra. È uno dei club più importanti al mondo, vestire questa maglia è un sogno. La mia partita più bella? Sassuolo-Milan del 2022 (vittoria per 3-0 e Milan Campione d’Italia, ndr)”. Leao ha poi rivelato chi sono i giocatori più forti con cui ha giocato: “Il calciatore più grande con cui ho giocato? Non uno ma due: Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo“.
ESSERE UN ESEMPIO
“Cosa significa essere un fuoriclasse? Non saprei dirti se lo sono o meno. Ho 25 anni e mi trovo nel pieno della mia carriera. So che molti bambini mi guardano come un esempio, e questo per me è meglio di definirmi un fuoriclasse. A che età vorrei ritirarmi dal calcio? Non lo so, voglio giocare il più a lungo possibile. Quando smetterò vorrei passare più tempo possibile con la mia famiglia e vivere in modo tranquillo”.
L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA
“Sono nato e cresciuto in un quartiere difficilissimo, in una parte di Lisbona dove c’è gente con tante difficoltà. Ho sempre vissuto accanto a persone umili, ma nonostante tutto, da lì è arrivata sempre un’energia positiva. Anche in mezzo a quella realtà, e forse proprio perché l’ho vissuta, ho imparato che si può arrivare ovunque. La mia famiglia è stata, ed è, fondamentale per me. Mi è sempre rimasta accanto nei momenti più difficili, e per questo non smetterò mai di ringraziarla. Se ho fatto tanti sacrifici per arrivare a questi livelli? Sì, ovviamente, ma credo come in tutti i lavori. Mio padre e mia madre mi hanno insegnato che per fare grandi cose bisogna fare sacrifici altrettanto grandi. Più volontà o talento? All’inizio talento, ovviamente. Poi arriva il punto in cui il talento non basta più, serve altro. Serve davvero tanto lavoro per arrivare a certi livelli”.
LA PASSIONE PER LA MUSICA
“La musica esprime le cose che ho passato. Il calcio è la gioia di vivere quello che ho sempre sognato. Com’è nato il mio amore per la musica? Da mio padre e mio zio, che faceva il DJ. Ho iniziato seriamente a 19 anni in Francia quando giocavo al Lille. Quando giocavo in Portogallo ero vicino a casa, lì mi sono ritrovato da solo. E la musica è diventata una buona compagnia. Prima di una partita ascolto di tutto. Cerco energia ovunque. Una parola per calcio e una per la musica? Calcio: gioia. Musica: emozione“.