Inter News 24
·16 de novembro de 2025
Moldova Italia, emergono nuovi retroscena sull’episodio delle minacce a Gravina di Chisinau: le ultime

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·16 de novembro de 2025

L’episodio verificatosi a Chisinau durante Moldova Italia continua a provocare reazioni e approfondimenti. Una serata segnata da cori, provocazioni e comportamenti considerati indecorosi, che ha richiamato l’attenzione degli organi federali e dell’opinione pubblica. A fare chiarezza contribuisce l’analisi pubblicata questa mattina da La Repubblica, che ha ricostruito nel dettaglio la matrice degli attacchi e delle minacce rivolte al presidente Gabriele Gravina, figura centrale della FIGC e presente allo stadio per seguire la partita.
Le tensioni, già percepibili durante il match, sono state oggetto anche delle risposte di Rino Gattuso, allenatore dell’Italia, intervenuto ieri per replicare al presidente del Senato Ignazio La Russa. Un segnale di quanto il caso si sia trasformato in un tema politico e sportivo allo stesso tempo, mentre il clima intorno alla Nazionale resta carico di nervosismo.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, alla base degli episodi più gravi ci sarebbe un gruppo organizzato presente nel settore ospiti.
In corsivo tra virgolette francesi, La Repubblica spiega infatti:«Sulle minacce al presidente della Figc Gravina sta peraltro emergendo un retroscena. Dalla curva dei 300 ultrà di Chisinau, ricollegabili all’estrema destra, i cori violenti sarebbero nati dalla difficoltà di consegnare i biglietti ad alcune persone, soggette a Daspo in Italia (non all’estero), le cui generalità risultavano alterate».
La ricostruzione si arricchisce poi di ulteriori dettagli che aggravano il quadro del comportamento della frangia più estrema presente all’impianto.
Il quotidiano prosegue in corsivo:«Chiarissimi erano gli striscioni preparati ad hoc (sconcertante la giustificazione dell’agguato mortale di Rieti al pullman dei tifosi di Pistoia dopo l’incontro di basket) e nel finale il bersaglio è diventato la Nazionale».
L’articolo mette così in luce non solo la dinamica interna a un gruppo organizzato, ma anche la presenza di contenuti violenti e riferimenti inquietanti, che hanno trasformato una normale trasferta in un caso su cui ora FIGC, autorità di sicurezza e governo potrebbero intervenire. Un episodio che conferma, ancora una volta, quanto il tema dell’ordine pubblico nelle partite internazionali resti centrale e quanto sia necessario un lavoro coordinato per evitare il ripetersi di situazioni simili.









































