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·06 de novembro de 2024

Mondiale per Club, anche la FIFA vieta la multiproprietà per il torneo

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La FIFA ha pubblicato in questi giorni il regolamento del nuovo Mondiale per Club a 32 squadre, la cui prima edizione si disputerà nell’estate del 2025 negli Stati Uniti d’America. In attesa di dettagli precisi sulle regole per la composizione dei gironi, ci sono alcuni aspetti molto interessanti che emergono dal documento varato dall’organo di governo del calcio mondiale.

Mondiale per Club regolamento multiproprietà – La norma prevista dalla FIFA

Uno di questi riguarda il delicato tema della multiproprietà, spesso discusso in ambito UEFA in relazione alla partecipazione delle squadre con il medesimo azionista di controllo alla stessa competizione europea. All’interno del regolamento, l’articolo 10 si occupa proprio di regolamentare i casi di questo tipo, vietando di fatto la partecipazione al torneo di due club con la stessa proprietà.


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«Per garantire l’integrità della Competizione – si legge nel documento pubblicato dalla FIFA –, i club partecipanti devono rispettare i seguenti criteri al momento della presentazione dell’Accordo di Partecipazione e devono continuare a rispettarli fino alla fine della Competizione:

  • Nessun club partecipante alla Competizione può, direttamente o indirettamente: i) possedere o trattare titoli o azioni di qualsiasi altro club partecipante alla Competizione; ii) essere membro di un altro club partecipante alla Competizione; iii) essere coinvolto, a qualsiasi titolo, nella gestione, amministrazione e/o performance sportiva di un altro club partecipante alla Competizione; oppure iv) avere qualsiasi potere nella gestione, amministrazione e/o performance sportiva di un altro club partecipante alla Competizione.
  • Nessuno può essere coinvolto, contemporaneamente e direttamente o indirettamente, a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o performance sportiva di più di un club partecipante alla Competizione.
  • Nessuna persona fisica o giuridica può avere controllo o influenza su più di un club partecipante alla Competizione, dove tale controllo o influenza è definito in questo contesto come: i) il possesso della maggioranza dei diritti di voto degli azionisti; ii) il diritto di nominare o rimuovere la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, gestione o supervisione del club; iii) essere un azionista che, da solo, controlla la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti in virtù di un accordo con altri azionisti del club; oppure iv) la capacità di esercitare, in qualsiasi modo, un’influenza decisiva nel processo decisionale del club».

Al comma 2 dell’articolo 10 è specificato che «se, sulla base di una segnalazione o delle informazioni disponibili a FIFA, esiste un dubbio sul fatto che un club partecipante rispetti i criteri sopra stabiliti, la segreteria generale della FIFA può sottoporre il caso al Comitato Disciplinare della FIFA, il quale deciderà tempestivamente sull’ammissione in conformità con il Codice Disciplinare FIFA».

Mondiale per Club regolamento multiproprietà – Come si risolve un eventuale conflitto

Se due o più club non dovessero soddisfare i criteri definiti sopra, al comma 3 l’articolo specifica che «solo uno di essi può essere ammesso alla Competizione. Il Comitato Disciplinare della FIFA avrà la giurisdizione per decidere se i criteri definiti nel paragrafo 1 siano soddisfatti».

In chiusura, al comma 4 «se il Comitato Disciplinare della FIFA stabilisce che due o più club non rispettano i criteri definiti nel paragrafo 1, la segreteria generale della FIFA deciderà quale club potrà essere ammesso alla Competizione e come un club non ammesso sarà sostituito, in conformità con i seguenti principi, tenendo conto, in particolare, delle classifiche rispettive dei club interessati e della quota applicabile per confederazione e/o associazione a cui i club interessati sono affiliati».

Mondiale per Club regolamento multiproprietà – Il caso Atletico-Inter Miami

Guardando ai club qualificati per la competizione, un caso che potrebbe destare dubbi in questo senso è quello che coinvolge Atletico Madrid e Inter Miami. In entrambi i club è presente il fondo Ares Management con partecipazioni di minoranza. Nel dettaglio, Ares possiede una quota del 34% del club spagnolo (in cui è entrato nel 2021), mentre non è noto a quanto ammonti la partecipazione nell’Inter Miami: per regolamento, i fondi possono detenere massimo il 20% di un club di MLS.

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