Inter News 24
·14 de maio de 2025
Moratti ammette: «Ecco perché ho venduto l’Inter. Non andrò alla finale a Monaco. Ho cambiato idea su Inzaghi, vi spiego»

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·14 de maio de 2025
Intervistato dal Corriere della Sera a due giorni dal suo 80esimo compleanno, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha parlato così.
IL CALCIO – «Il calcio mi ha dato tantissimo, perché aiutava a decidere velocemente. Sei chiamato a rispondere e a scegliere di fronte ai cambiamenti improvvisi. Sempre svegli: più pratici e più rapidi. Non a caso, quando mio padre mi sentì parlare con entusiasmo di un ragazzino che si chiamava Paolo Rossi… mi disse: “Devi comprare una squadra, è più utile che guidare un’azienda”. Sacrosanto».
MORATTI E BERLUSCONI – «Un rapporto di simpatia, anche lui mi chiese di fare il sindaco».
ANCHE LUI? UNA MALATTIA – «Mi disse: “Ma dove vai, con quelli lì? Davvero? Con la sinistra?”. Rinunciai pure quella volta, con una dichiarazione la sera stessa. Ecco: un buon rapporto. Due modi di vivere la vita, due modi diversi, ma ho ammirato la sua vitalità, la sua genialità».
STESSA SCELTA, ALLA FINE: VENDERE L’INTER E IL MILAN. PERCHÉ? – «Ragioni economiche. Abbiamo visto, tutti e due, l’esplosione dei costi e una passione che non teneva il passo delle ambizioni. Ho sempre pensato che fosse giusto cedere a società internazionali. Adesso si preferiscono i fondi: però, diciamolo, un gruppo familiare, una proprietà precisa, sono comunque un punto di riferimento più semplice, anche per la squadra che deve vincere le partite».
QUAL È IL GIOCATORE PIÙ MORATTIANO DI QUEST’INTER DI OGGI? – «A me piace Barella, è migliorato tantissimo. Un calciatore che ti coglie di sorpresa, salta l’uomo, combatte, è pericoloso in attacco. Poi è molto forte Lautaro e mi piace anche Thuram, conosco il padre».
SU INZAGHI – «Ho cambiato il mio giudizio. All’inizio non lo consideravo adatto all’Inter: invece è molto bravo, preparato, gestisce le situazioni più delicate, tanto buon senso, sempre calmo. Marotta? Fa bene il suo mestiere, l’avevo anche cercato ai tempi della Sampdoria».
SE ANDRÒ ALLA FINALE DI CHAMPIONS A MONACO? – «No, non penso di andare, però la seguirò con attenzione. Molto bella la sfida con il Barcellona, mi sono divertito, un 4-3 emozionante e Yamal mi ha impressionato, che riflessi pazzeschi».
SE MI SENTO ANCORA CON MOURINHO? – «Ogni tanto ci scambiamo messaggi».
SEMBRA ANCORA PIÙ IMPETUOSO – «Capita se non raggiungi i risultati sperati».
RIVALITÀ STORICHE DEL PALLONE: LA JUVENTUS E IL MILAN – «Sì. Ma il vero avversario non era e non è il Milan, è sempre stata la Juve».
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