Juventusnews24
·28 de abril de 2025
Muratore svela: «Dall’esordio con la Juve di Ronaldo alla notizia del tumore, vi racconto la mia storia» – VIDEO

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A Cronache di Spogliatoio, l’ex calciatore della Juventus Muratore ha raccontato la sua storia. Le dichiarazioni.
IL TUMORE – «Dicevo io non voglio più saperne del calcio. Non mi muovevo, neanche ad alzarmi dal letto. Dal momento in cui mi sono svegliato non muovevo più la parte destra, anche l’occhio destro era fermo immobile. All’ospedale mi dicono del tumore in testa benigno, al cervello. A 23 anni, quando non cammini, non parli o non muovi più la parte destra… Ringrazio e ringrazierò per tutta la vita la Juve».
ESORDIO CON LA JUVE – «Ero in una fase della vita in cui ero arrivato al massimo. Vedendo con chi giocavo, dicevo forse sono arrivato veramente al massimo. Ho esordito in Champions League con la maglia del cuore, al fianco di campioni incredibili. Al fischio finale torno dentro gli spogliatoi ed ancora non avevo realizzato benissimo».
DALLA JUVE AL PORTOGALLO – «Andare via dalla Juve è stato abbastanza, non pesante, ma comunque doloroso. A livello emotivo ne ho risentito parecchio. Sono andato all’Atalanta, poi subito il prestito alla Reggiana e l’anno successivo scelgo il Portogallo. Sono andato da solo, e poi lì succede un po’ il patatrac. Arrivano delle sere in cui, dopo aver giocato alla Playstation, avevo il mal di testa. In Portogallo non pensavo a questa cosa. Mi succede che inizio ad avere mal di testa forte, non normale, ed ho capito che erano mal di testa diversi. Avevo la testa che scoppiava, il mal di testa era fortissimo. Mi passava solo se mi coricavo da un lato».
PUNTO DI NON RITORNO – «In campo non ho mai accusato niente, forse 2-3 volte quando ho colpito la palla di testa. Però anche lì non ci fai caso. Prendevo degli antidolorifici, finiti quelli ho chiesto controlli al club. Mi hanno prenotato un tac in Portogallo, anche parlare con i dottori è stato difficile. Faccio questa tac e alla fine di un allenamento il direttore sportivo del club mi voleva parlare. Mi ha detto di andare in ospedale, dove mi dicono di questo tumore in testa benigno, al cervello. Lì sono rimasto gelato».
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