DirettaCalcioMercato
·14 de novembro de 2025
Napoli, De Laurentiis polemico: “Io pago i giocatori, poi in Nazionale si rompono”

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·14 de novembro de 2025

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha dato la sua opinione legata agli infortuni in nazionale che di recente hanno interessato molto il club partenopeo
Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate a Motore Italia – America’s Cup e riprese da il Napolista dove ha parlato, oltre che del Napoli, anche delle condizioni attuali della Serie A:
“Presto i miei giocatori alle nazionali e cosa succede? Rahmani è tornato rotto, Anguissa pure. Così non si può andare avanti. I campionati non devono avere soste. Bisogna ridurre il numero di squadre e le partite. Se il campionato comincia a luglio e finisce a marzo o ad aprile, poi si concentrano le nazionali in un tempo determinato. Così avrebbe senso. Le nazionali devono capire che i giocatori sono nostri dipendenti, pagati da noi. Siamo noi che dovremmo decidere se possono essere sottoposti a ulteriori sforzi. E quando tornano infortunati, ci deve essere un indennizzo vero, e una finestra di mercato straordinaria per rimediare. Ma sembra che alla Fifa, alla Uefa e alle federazioni non interessi dei campionati nazionali che invece sono quelli vissuti e sofferti dai tifosi.”
«Siamo ancora troppo legati alle istituzioni. I veri imprenditori entrano in Confindustria: allo stesso modo, nel calcio, dovremmo avere una Lega forte. Ma il sistema è troppo strutturato sulle federazioni. Abbiamo la Figc, la Uefa, la Fifa… dove nessuno vuole lasciare la poltrona, perché dà visibilità. Immagini uno che in un piccolo paese faceva l’avvocato e ora comanda il calcio mondiale: viene ricevuto da Trump, da Dubai, da Abu Dhabi… e perde la testa. Non molleranno mai quelle poltrone. Io dico: non le mollate, se non volete, ma lasciateci organizzare lo sport come una vera impresa. Invece vogliono dominare tutto: panchine, calendari, partite, incassi. Fanno troppe competizioni per guadagnare di più, e poi a noi club arriva molto meno di quanto si pensi. E con le nuove Champions e le nuove competizioni, fra qualche anno alla Serie A rimarrà pochissimo».









































